In India, Darshan Singh Brar, 80 anni, era rimasto in ospedale con un ventilatore per quattro giorni quando i medici hanno riferito che il suo cuore si era fermato.
Dichiarato morto, l’anziano è stato messo in un’ambulanza per essere riportato a casa dove la famiglia in lutto lo attendeva e doveva essere cremato su una pira funeraria (struttura, solitamente fatta di legno, utilizzata per bruciare un corpo come parte di un rito funebre. Come forma di cremazione, un corpo è posto sulla pira, che è poi data alle fiamme).
Durante il tragitto, però, l’ambulanza ha colpito un’enorme buca e uno dei suoi nipoti che era a bordo del veicolo ha visto che la mano di Brar si muoveva.

Dopo il controllo, il cuore dell’80enne batteva e l’ambulanza lo ha portato d’urgenza al vicino ospedale di Rawal. Secondo NDTV, emittente indiana, Brar è in condizioni critiche ma è ancora vivo.
“Non possiamo dire che il paziente sia morto”, ha detto un medico del Rawal Hospital. “Quando è stato portato da noi, respirava e aveva la pressione sanguigna e il polso. Non sappiamo cosa sia successo nell’altro ospedale, se si sia trattato di un errore tecnico o qualcos’altro”.
“La famiglia ha detto che è stato attaccato al ventilatore a Patiala per quattro giorni ma ora respira da solo. È ancora critico ed è in terapia intensiva. La respirazione è faticosa perché ha un’infezione al petto”, ha aggiunto.
Leggi anche: Dichiarata morta, si risveglia nella sua bara 8 ore dopo