Un nuovo nemico sta emergendo nelle nostre terre: la Solenopsis invicta, comunemente conosciuta come “formica guerriera” o “formica di fuoco“. Questo insetto, noto per le sue punture dolorose e le reazioni allergiche, è una delle specie invasive più pericolose al mondo.
Una Rapida Espansione Globale
Originaria del Sud America, questa formica rossa si è diffusa rapidamente in tutto il mondo grazie ai trasporti marittimi. In meno di un secolo, ha colonizzato diverse nazioni, compresi Australia, Cina, Caraibi, Messico e Stati Uniti. Tuttavia, finora l’Europa era rimasta immune. Fino ad ora.
L’Arrivo in Sicilia: Una Scoperta Preoccupante
Uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology ha confermato la presenza della Solenopsis invicta in Italia, in particolare in Sicilia, nei pressi di Siracusa, dove sono stati individuati 88 nidi. Questa formica può diffondersi rapidamente e avere impatti significativi sugli ecosistemi locali, sull’agricoltura e sulla salute umana.
Potenziali Impatti Devastanti
La Solenopsis invicta è un predatore generalista e, quando si insedia in una nuova area, può causare una diminuzione della diversità di invertebrati e piccoli vertebrati. Grazie al veleno contenuto nel loro aculeo e alle colonie che possono raggiungere centinaia di migliaia di individui, queste formiche possono avere un impatto negativo su animali giovani, deboli o malati.
Il Cambiamento Climatico e la Diffusione
Secondo gli esperti, il 7% del continente europeo e il 50% delle città europee offrono condizioni adatte alla diffusione della formica di fuoco. Le grandi città costiere sono particolarmente vulnerabili, e con il cambiamento climatico, le aree idonee al suo insediamento sono destinate ad aumentare.
La Lotta per Fermare l’Invasione
Attualmente, i ricercatori stanno cercando di imparare dalle esperienze di altri paesi che hanno affrontato l’invasione della formica di fuoco, come la Nuova Zelanda. La cooperazione tra ricercatori e cittadini è cruciale per affrontare questa minaccia emergente. La consapevolezza è la chiave, e l’azione coordinata è necessaria ora, poiché il problema è già presente in Europa. La Sicilia è solo l’inizio di una possibile diffusione incontrollata.
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Fonte: Rainews.