Ritrovati 200 ceppi batterici all’interno di uno zaino di un rider durante un’analisi condotta dal laboratorio Sila di Roma su incarico della rivista Gambero Rosso. Secondo il rapporto, pubblicato anche su Wired, la quantità di batteri presente in una di queste borse è tre volte superiore a quella considerata inaccettabile sul pavimento di un ristorante durante i controlli.
Le normative e le responsabilità
Secondo l’inchiesta, come stabilito dall’articolo 2 del regolamento europeo n. 852 del 2004, gli operatori, in questo caso i rider, dovrebbero occuparsi dell’igiene e della pulizia anche durante il trasporto del cibo nella catena di delivery. Un’altra normativa europea che riguarda la sicurezza alimentare è il regolamento (Ce) n. 178/2004. Il sistema Hazard Analysis Control Points (Haccp), introdotto dalla Nasa, mira a garantire l’igiene. Secondo tale sistema, gli alimenti deperibili destinati al consumo caldo dovrebbero essere trasportati a una temperatura compresa tra i 60 e i 65 gradi, mentre quelli consumati freddi a 10 gradi.
Inoltre, i contenitori utilizzati per il trasporto dovrebbero essere conformi all’attestazione Accord Transport Perissable (Atp) e potrebbero non essere adatti al trasporto su mezzi di piccole dimensioni come le biciclette. Da un lato, i contenitori in cartone sembrano più adatti a sostenere la politica sostenibile dell’azienda, ma sono anche più soggetti a contaminazioni.
Quanto ai controlli, i Servizi veterinari e di igiene degli alimenti delle Asl, i nuclei anti-sofisticazione del comando dei carabinieri (Nas) e l’Ispettorato centrale repressione frodi (Icrqf) sono gli enti responsabili della sicurezza alimentare, incluso il settore delle piattaforme di food delivery. Tuttavia, secondo l’indagine, non viene effettuata alcuna verifica sistematica durante le fasi di trasporto.
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