È un consiglio medico piuttosto standard: una donna incinta non dovrebbe viaggiare in aereo se è in gravidanza da 36 settimane o più.
Nonostante questa precauzione, però, può accadere di avere un passeggero inatteso alla lista di un volo. Come se partorire a 10.000 chilometri d’altezza non fosse già un’esperienza stressante per un nuovo genitore, le cose potrebbero diventare ancora più frenetiche all’atterraggio per via della nazionalità/cittadinanza del neonato.
Non esiste, infatti, una regola universale su come un Paese determini la cittadinanza di un nuovo arrivato. Alcuni Paesi seguono semplicemente la legge dello jus sanguinis (diritto di sangue), il che significa che la nazionalità di un bambino è determinata da quella di uno o entrambi i genitori.
Altri osservano la regola dello jus soli (diritto del suolo), in cui un Paese concede la cittadinanza a un bambino che nasce semplicemente sul suo suolo, indipendentemente dall’origine dei genitori. Questi Paesi si trovano principalmente nelle Americhe e includono Stati Uniti d’America e Canada.
Se un bambino, quindi, nasce nello spazio aereo degli Stati Uniti, la regola del jus soli significa che al neonato venga concessa la cittadinanza statunitense, secondo il Manuale del Dipartimento di Stato per gli Affari Esteri. A seconda delle circostanze, il bambino può anche essere candidato alla doppia cittadinanza se i suoi genitori provengono da un Paese che concede la cittadinanza basata sul sangue, anche se ciò dipenderebbe dai Paesi coinvolti.
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Tuttavia, ciò non si estende a un Paese jus sanguinis. Questo significa, infatti, che un genitore americano non può ottenere la cittadinanza italiana per il proprio bambino solo perché ha partorito nello spazio aereo italiano. Il bambino avrebbe semplicemente la cittadinanza statunitense del genitore, poiché anche gli Stati Uniti generalmente seguono lo jus sanguinis quando un bambino nasce da cittadini statunitensi in un Paese straniero.
Poiché lo jus sanguinis è la regola molto più comune in tutto il mondo, la maggior parte dei bambini nati durante un volo su acque internazionali o spazio aereo straniero probabilmente finisce per prendere la cittadinanza dei propri genitori.
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