Al momento sono stati segnalati in Italia due casi di polmoniti da Mycoplasmapneumoniae – in bambini ricoverati con sintomi respiratori – dal laboratorio di riferimento di Perugia, uno relativo alla settimana 47/2023 (coinfezione con Rhinovirus) e uno alla settimana in corso, in linea con quanto atteso in questo periodo. Lo evidenziano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità. Vari focolai sono stati già registrati in Cina, dove il batterio è stato segnalato inizialmente, e in Francia.
“Non deve esserci allarmismo per la ‘nuova’ polmonite dalla Cina. Innanzitutto, perché non è nuova: il germe responsabile, il micoplasma, non è sconosciuto; è un batterio che causa abitualmente una patologia respiratoria e che ciclicamente può avere una diffusione maggiore in determinati periodi dell’anno, come accade anche per le infezioni respiratorie. Quindi, l’idea non è di un nuovo quadro respiratorio. Il micoplasma è un germe che noi conosciamo bene e per il quale esistono validi strumenti per combatterlo. E’ infatti un batterio che risponde bene agli antibiotici che abbiamo disponibili, come i macrolidi”.
Lo dice a Interris.it il dottor Sebastian Cristaldi, responsabile del DEA II livello dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (OPBG) di Roma, sulle possibili cause dell’aumento dei casi di polmonite pediatrica nel mondo, sulla pericolosità del batterio micoplasma e sull’attuale situazione in Italia.
“La fine delle misure restrittive – spiega – potrebbe aver facilitato l’insorgenza della diffusione di questi batteri che nel periodo Covid e nel periodo dell’isolamento erano sopiti ma non scomparsi. A questo, si deve aggiungere il cambio di stagione e che quest’anno l’arrivo del freddo è un po’ in ritardo. Infine, la ripresa della ‘fase invernale’ della vita di comunità: si comincia adesso a stare di più al chiuso a causa del maltempo e delle basse temperature. Al momento non ci sono indicazioni che facciano pensare a un batterio con caratteristiche diverse da quelle già conosciute. E quindi curabile nei modi classici”.
“Al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, così come nel resto d’Italia, non abbiamo numeri che destino allarme. Ovviamente, la situazione va monitorata costantemente, anche in funzione delle informazioni che arrivano dall’estero. Ma comunque qui noi siamo pronti: qualora dovesse presentarsi un aumento dei casi, o esserci una variazione del batterio, saremo pronti a gestirla. Al momento, stiamo cominciando a vedere la patologia respiratoria in alcuni bambini come atteso; ma non abbiamo elementi di preoccupazione o di allarme per il micoplasma. Per ora nessun, dunque”, conclude Cristaldi.
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