Dopo un periodo di relativa stabilità, l’Italia sta vivendo una ripresa dei casi di Covid-19. I dati rivelati da un recente monitoraggio settimanale condotto dalla Fondazione Gimbe mostrano un aumento nei nuovi casi settimanali, segnando un’inversione di tendenza significativa.
Un Aumento Vertiginoso
Da metà agosto a metà settembre, il numero dei nuovi casi settimanali è passato da 5.889 a 30.777, un incremento di quasi cinque volte in sole quattro settimane. Inoltre, il tasso di positività dei tamponi è salito dal 6,4% al 14,9%, segnalando un significativo aumento della circolazione virale. Questa situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che il sistema di monitoraggio si basa principalmente su segnalazioni volontarie, il che potrebbe sottostimare l’effettiva diffusione del virus.
Aumento dei Ricoveri e dei Decessi
I dati rilevati dalla Fondazione Gimbe indicano anche un aumento dei ricoveri in area medica e in terapia intensiva. I ricoveri in area medica sono più che triplicati, passando da 697 a 2.378, mentre in terapia intensiva sono aumentati da 18 a 76. Questo rappresenta una chiara indicazione del rischio che l’infezione rappresenta per le persone anziane, fragili e con patologie preesistenti, che possono richiedere ospedalizzazione o vedere peggiorare la prognosi delle loro malattie concomitanti.
Varietà del Virus e Raccomandazioni di Vaccinazione
È importante notare che tutte le varianti attualmente circolanti appartengono alla famiglia Omicron. Nonostante l’assenza di “varianti di preoccupazione” nel recente report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), la variante EG.5, nota come Eris, sta guadagnando terreno in Italia, Europa, Stati Uniti e Asia. Si ritiene che Eris possa evadere in parte la risposta immunitaria, sollevando preoccupazioni sulla sua diffusione e sulla gravità delle infezioni.
Campioni Vaccinali Residuali
La campagna vaccinale in Italia ha subito un rallentamento significativo, con una somministrazione dei vaccini ora sostanzialmente residuale sia per i cicli primari che per i richiami. Questa situazione è complicata dal fatto che la campagna di vaccinazione anti-Covid 2023-2024 è stata pianificata per iniziare in concomitanza con quella antinfluenzale, ma recentemente si è suggerito di iniziarla per le categorie a rischio solo alla fine di settembre.
Tuttavia, esistono tre criticità da considerare: la circolare non menziona la possibilità di effettuare il richiamo su base volontaria per le categorie non a rischio; le raccomandazioni non affrontano la prevenzione del long-Covid; e le tempistiche previste dalla circolare sembrano troppo lunghe, considerando l’aumento della circolazione virale.
In sintesi, l’Italia sta affrontando una sfida crescente nella gestione della pandemia di Covid-19, e sono necessarie misure urgenti per controllare la diffusione del virus e proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili.
Leggi anche: Variante Eris del Covid: i nuovi sintomi da conoscere