In un atto di protesta ambientale audace e controverso, due eco-attiviste hanno versato della zuppa sul vetro blindato che protegge il celebre dipinto di Leonardo da Vinci, “La Gioconda“, esposto al Museo del Louvre, a Parigi. L’incidente, avvenuto domenica 28 gennaio, è stato riportato dall’agenzia di stampa Afp e ripreso dai media francesi.
Secondo quanto riferito, le attiviste hanno giustificato le loro azioni come un tentativo di promuovere il “diritto a un’alimentazione sana e sostenibile”. La stanza che ospita il famoso dipinto è stata prontamente evacuata e messa in sicurezza, con il personale del Louvre che ha immediatamente attivato un’unità di crisi per gestire la situazione.
La protesta è stata rivendicata da un collettivo noto come “Food Response“, descritto come “una campagna di resistenza civile francese” volta a stimolare un cambiamento radicale nella società riguardo alle questioni climatiche e sociali. Il gesto di versare la zuppa sulla “Gioconda” è stato presentato come l’avvio di una loro campagna di resistenza civile, con l’obiettivo di promuovere la sicurezza sociale per un’alimentazione sostenibile.
Fortunatamente, il Louvre ha confermato che il dipinto non ha subito danni. La zuppa, identificata come zuppa di zucca, è stata versata sul vetro anti-proiettile che protegge l’opera d’arte. Dopo un’ora di chiusura per la pulizia e il controllo della sicurezza, la Salle des Etats, dove è esposto il dipinto, è stata riaperta ai visitatori. Si è appreso che le due eco-attiviste avevano nascosto la zuppa in un thermos per il caffè, approfittando della politica del museo che consente ai visitatori di portare cibo.
Questo gesto ha suscitato reazioni contrastanti, alimentando il dibattito sull’efficacia e l’appropriatezza delle proteste ambientali che coinvolgono opere d’arte di inestimabile valore. Mentre alcuni sostengono la causa sottostante alla protesta, altri criticano l’approccio utilizzato per attirare l’attenzione su questioni ambientali.
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