Tyler Chase, un ragazzo di 22 anni di Portland, Oregon, USA, è stato dichiarato morto dal medico legale della Contea di Multnomah l’11 settembre 2023. Tuttavia, successivamente si è scoperto che non era lui. Il corpo di un uomo trovato in un parcheggio e la cui morte è stata attribuita a un’overdose era stato erroneamente identificato come quello di Chase perché aveva con sé il portafoglio e la patente provvisoria dell’Oregon di Chase. Un portavoce dell’Ufficio di medicina legale si è scusato per l’errore, spiegando che lo scambio di persona è avvenuto a causa dei documenti trovati con il corpo.
Il doloroso errore
La famiglia di Chase, che aveva perso la madre nel 2020, credeva che Tyler fosse morto. La cugina di Chase, Latasha Rosales, aveva espresso il suo dolore online: “Il mio cuore è così pesante oggi, riposa in pace cuginetto Tyler”. Fu organizzato il funerale e il 1° ottobre 2023 fu cremato il corpo, portando a casa le ceneri.
La scoperta
La scoperta dell’errore avvenne quando Chase, che si trovava in un centro di trattamento per tossicodipendenti e non aveva contatti con la famiglia, andò a riscuotere i suoi benefici per l’assistenza alimentare. Un controllo della sua identità rivelò che risultava deceduto nel sistema. Così fu rintracciato e gli fu spiegata la situazione.
FaceTime
L’ufficio del medico legale espresse profondo rammarico per l’accaduto e ristabilì il contatto tra Chase e la sua famiglia. Fu Rosales a ricevere la chiamata: le fu spiegato che c’era stato un errore nel processo di gestione del corpo del cugino e le fu comunicato che le ceneri che avevano a casa non appartenevano a Chase. Per dimostrarlo, ci fu una video chiamata con Face Time. Rosales descrisse l’esperienza come surreale, affermando di non riuscire neanche a spiegare cosa provasse. L’ufficio ha poi dichiarato che d’ora in poi, tutte le persone trovate con un documento di identità temporaneo dovranno anche essere identificate tramite le impronte digitali per evitare futuri errori simili.
La vera identità dell’uomo trovato morto nel parcheggio è stata determinata ma la sua famiglia ha chiesto privacy.
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