Le cose che consumiamo quotidianamente hanno una grande influenza sul funzionamento e sul comportamento del nostro corpo. Gli alimenti e le bevande di base che si possono trovare in quasi tutte le famiglie, infatti, possono alterare il modo in cui viviamo il nostro stile di vita.
Ma non è solo del nostro corpo che dobbiamo preoccuparci. Il caffè, consumato da milioni di persone ogni giorno, può avere un effetto sorprendente su di noi, soprattutto sul modo in cui spendiamo i nostri soldi.
L’effetto del caffè sul nostro portafoglio
Sì, il caffè può ‘bruciare’ le nostre tasche. Almeno questo è ciò che ha rivelato una serie di esperimenti con un campione di 300 persone. I risultati dello studio condotto dai ricercatori dell’Università della Florida hanno dimostrato che bere caffè porta allo shopping compulsivo. Ma perché? Abbiamo finalmente scoperto perché alcuni rivenditori offrono sistematicamente il caffè nei loro negozi?
Al di là dell’aspetto promozionale e confortante che offre il caffè quando viene offerto gratuitamente, altre variabili giocano un ruolo nei nostri acquisti. Penseremmo, infatti, che il caffè aumenterebbe la nostra vigilanza e quindi ci spingerebbe ad effettuare acquisti più prudenti. Ma no!
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Dopamina, caffeina e spesa
Come spiega Dipayan Biswas, ricercatore presso l’Università della Florida del Sud: ” La caffeina, come potente stimolante, rilascia dopamina nel cervello, che eccita la mente e il corpo. Inoltre, porta ad uno stato energetico più elevato, che a sua volta aumenta l’impulsività e diminuisce l’autocontrollo”.
Per dimostrare la teoria, Dipayan Biswas e Patrick Hartmann, gli autori principali dello studio, hanno installato una macchina per caffè espresso davanti a un grande magazzino in Spagna e Francia. Ai primi clienti veniva offerto un caffè, agli altri un decaffeinato o dell’acqua.
Risultato: chi ha bevuto la bevanda contenente caffeina ha speso in media il 50% in più rispetto agli altri. In particolare, hanno acquistato più prodotti cosiddetti “non essenziali”. Come candele profumate, profumi ecc. Entrambi i gruppi, tuttavia, hanno acquistato la stessa quantità di prodotti “essenziali”.
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