Con l’arrivo dell’autunno e il graduale cambiamento delle temperature, molti iniziano a considerare l’accensione dei termosifoni. Tuttavia, il clima variabile degli ultimi giorni ha reso questa decisione un po’ più complessa del solito.
L’Anomalia climatica: temperature estive a metà ottobre
Fino a pochi giorni fa, molte regioni d’Italia sperimentavano temperature sopra la media stagionale, ricordando più l’estate che l’autunno. Le massime di 28 gradi erano la norma in molte città, rendendo l’idea dell’accensione del riscaldamento piuttosto lontana.
L’inatteso arrivo del ciclone Medusa e il cambio di scenario
Tuttavia, con l’arrivo del ciclone Medusa, la situazione meteorologica ha subito un brusco cambiamento. Le temperature sono scese sotto i 20 gradi ovunque e l’autunno finalmente ha fatto capolino. È a questo punto che inizia il periodo dell’anno in cui la questione dell’accensione dei termosifoni diventa sempre più rilevante.
Le normative e le variazioni regionali
Per coloro che vivono in condomini o utilizzano sistemi di riscaldamento centralizzato, l’accensione dei termosifoni segue normative regionali e locali. Nel corso dell’anno precedente, a causa degli aumenti significativi dei prezzi del gas, molte regioni avevano imposto una diminuzione delle ore di funzionamento dei termosifoni.
Il caldo tardivo e le decisioni comunali
Per la stagione 2023-2024, il problema è diverso. I cambiamenti climatici e le temperature insolitamente calde di metà ottobre hanno portato alcuni comuni del Nord Italia a ritardare l’accensione dei riscaldamenti. Un esempio è la Lombardia, in cui l’accensione dei termosifoni a Milano era originariamente prevista per il 15 ottobre. Tuttavia, a causa delle temperature elevate, il sindaco ha firmato un’ordinanza che ha posticipato l’accensione dei termosifoni di una settimana, rendendola effettiva dal 22 ottobre.
Effetto a catena: Bologna segue l’esempio
La decisione di Milano ha avuto un effetto a catena su altre città del Nord Italia. Anche a Bologna, l’accensione dei riscaldamenti era inizialmente prevista per il 15 ottobre. Tuttavia, seguendo l’esempio di Milano, il sindaco ha annunciato uno slittamento di una settimana, rendendo l’accensione dei termosifoni effettiva dal 22 ottobre.
Il calendario
- Zona F ( Trento e zone alpine, Belluno e Cuneo) non ci sono limiti di orario e date
- Zona E (Alessandria, Aosta, Bergamo, Brescia, Como, Bolzano, Modena, Parma, Padova, Reggio Emilia, Milano, Torino, Bologna, Bergamo, Brescia, Rimini, Trieste, Gorizia, Piacenza, Ravenna, Venezia, Udine, Verona, Perugia, Rieti, Frosinone, Campobasso, L’Aquila e Potenza) l’accensione è prevista dal 22 ottobre al 7 aprile con una durata massima di 13 ore
- Zona D ( Ancona, Genova, Firenze, Pesaro, Viterbo, Roma, Pescara, La Spezia, Livorno, Grosseto, Lucca, Macerata, Pisa, Avellino, Siena, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia) i termosifoni si potranno accendere dall’8 novembre al 7 aprile per 11 ore.
- Zona C (Caserta, Salerno, Napoli, Ragusa, Latina, Bari, Brindisi, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Lecce, Cosenza e Taranto) l’accensione scatterà dal 22 novembre al 23 marzo per 9 ore al giorno.
- Zona B (Palermo, Trapani, Reggio Calabria, Siracusa, Agrigento Messina, e Catania) dal giorno 8 dicembre al 23 marzo per di sette ore al giorno
- Zona A ( Lampedusa, Linosa , Porto Empedocle) i riscaldamenti si possono accendere dall’ 8 dicembre al 7 marzo per cinque ore al giorno.
Fonte: Investireoggi.it.
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