L’attrice Isa Barzizza, affascinante soubrette della rivista dell’immediato secondo dopoguerra e spiritosa “spalla” di Totò e di altri grandi comici come Carlo Campanini, Nino Taranto, Walter Chiari e Carlo Dapporto, è scomparsa domenica 28 maggio 2023 a Palau (Sassari) all’età di 93 anni.
Isa Barzizza si era trasferita in Sardegna più di 40 anni fa e la comunità locale le ha tributato l’onore di cittadina acquisita.
Gli inizi
Nata a Sanremo il 22 novembre 1929, Isa Barzizza era figlia del famoso compositore e direttore d’orchestra Pippo Barzizza e di Tatina Salesi. Iniziò la sua carriera giovanissima nel teatro, prima con la compagnia di Ruggero Ruggeri e successivamente con quella dei fratelli De Filippo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si affermò come una delle soubrette più amate della rivista teatrale, diventando una stella di spicco negli spettacoli firmati da Erminio Macario e Remigio Paone, famoso impresario e scopritore di talenti. Durante questo periodo, lavorò con numerosi comici sia sul palcoscenico teatrale che sul grande schermo.
Il suo debutto cinematografico avvenne nel 1947 nel film “I due orfanelli” di Mario Mattoli, in cui recitò accanto a Carlo Campanini e Totò. Lo stesso anno fu protagonista insieme a Nino Taranto in “Dove sta Zazà?” diretto da Giorgio Simonelli. La bionda, raffinata e spiritosa Isa Barzizza conquistò rapidamente il successo e si guadagnò il favore del pubblico, dividendo l’attenzione con Silvana Pampanini, un’altra celebre soubrette della rivista che divenne una diva nel periodo immediatamente successivo alla guerra.
Nel 1948, Isa Barzizza recitò in due film diretti da Mario Mattoli che la videro al fianco di Totò in splendida forma: “Fifa e arena” e “Totò al Giro d’Italia”. L’anno successivo, ottenne un grande successo al botteghino con “I pompieri di Viggiù” (1949), sempre diretto da Mattoli, in cui condivideva il cast con Totò, Nino Taranto, Wanda Osiris, Carlo Dapporto e Silvana Pampanini. Mattoli la diresse anche in altri film come “Adamo ed Eva” (1949, con Macario), “Il vedovo allegro” (1950, con Carlo Dapporto), “L’inafferrabile 12” (1950, con Walter Chiari, Carlo Campanini e Silvana Pampanini), e “Cinque poveri in automobile” (1952, con Walter Chiari, Eduardo De Filippo, Titina De Filippo e Aldo Fabrizi).
Durante questo periodo, l’attrice ottenne ruoli di primo piano in diversi film, come “Le sei mogli di Barbablù” (1950, con Totò) e “Figaro qua, Figaro là” (1950, con Totò e Gianni Agus), entrambi diretti da Carlo Ludovico Bragaglia. Apparve anche in “Il mago per forza” (1951, con Tino Scotti e Aroldo Tieri), “Sette ore di guai” (1951, con Totò, Carlo Campanini e Giulietta Masina), e “Porca miseria!” (1951, con Carlo Croccolo), diretto da Giorgio Bianchi. Fu protagonista femminile indiscussa nei film “Milano miliardaria” (1951) e “Era lui sì!…sì!” (1951), entrambi diretti da Marcello Marchesi e Vittorio Metz, interpretando rispettivamente la moglie del ‘cavalier’ Tino Scotti e l’innamorata persa di Walter Chiari. Isa Barzizza lavorò ancora accanto a Totò in “Botta e risposta” (1950, con Nino Taranto) di Mario Soldati, interpretando una cleptomane, e in “Totò a colori” (1952) di Steno, in cui recitò nel ruolo di una ladra in quel mitico scompartimento. Collaborò nuovamente con Totò in “Un turco napoletano” (1953) e “Totò cerca pace” (1954), entrambi diretti da Mattoli.
Negli anni ’50, Isa Barzizza si misurò anche con il teatro di William Shakespeare, recitando in “La dodicesima notte” per la regia di Renato Castellani. Fu anche una delle prime attrici a lavorare nella prosa televisiva, recitando l’atto unico di Carlo Goldoni “L’osteria della posta” il 3 gennaio 1954, giorno di inaugurazione delle trasmissioni televisive della Rai, con la regia di Franco Enriquez. Fece numerose apparizioni nella prosa televisiva della Rai tra il 1954 e il 1956.
Dopo una pausa di quasi vent’anni dal mondo dello spettacolo, dopo il dramma della scomparsa del marito Carlo Alberto Chiesa in un incidente stradale nel 1960, Isa Barzizza tornò al cinema grazie al regista Ettore Scola, che nel film “C’eravamo tanto amati” (1974) le affidò il ruolo della padrona della pensione in cui il personaggio interpretato da Stefania Sandrelli tentava il suicidio. Successivamente, l’attrice continuò ad apparire sporadicamente sul grande schermo, talvolta accanto a Totò in film come “Grazie al cielo c’è Totò” (1990) di Stefano Pomilia. Condusse anche il rotocalco “Mai dire mai” su Rai 3 nel 1989, insieme a Fabio Fazio e Giampiero Mughini, e partecipò alle due serie della fiction di Rai 1 “Non lasciamoci più” nel 1999 e nel 2001. Nel 2012, tornò sul grande schermo nel film “Viva l’Italia”, interpretando il ruolo di Marisa, un’anziana ricoverata in un ospedale. La sua ultima apparizione cinematografica risale al film “Indovina chi viene a Natale?” (2013), diretto da Fausto Brizzi.
Isa Barzizza è stata una figura di spicco nel mondo dello spettacolo italiano, una talentuosa attrice che ha lasciato un’impronta significativa nel teatro e nel cinema, contribuendo a molti successi comici dell’epoca d’oro. La sua morte rappresenta una perdita per l’industria del cinema e per tutti coloro che hanno apprezzato il suo talento e il suo contributo all’arte.
Leggi anche: Qual è stato il primo film della storia del cinema?