L’andamento del reddito da lavoro dipendente tra il 2019 e il 2021 ha evidenziato notevoli cambiamenti in diverse province italiane. Mentre a livello nazionale gli stipendi sono aumentati mediamente di circa 301 euro, in 22 province su 107 le buste paga sono risultate più leggere, con una perdita di 312 euro in tre anni per i lavoratori dipendenti in queste aree.
Differenze territoriali significative
Le differenze retributive tra le province italiane sono notevoli, e non sono semplicemente il risultato del divario tra Nord e Sud. La classifica del reddito medio annuo da lavoro dipendente vede in testa Milano, con 30.464,86 euro, seguita da Bolzano con 18.942,08 euro e Bologna con 18.628,65 euro. Al quarto e quinto posto, rispettivamente, si collocano Parma con 18.175,33 euro e Roma con 17.774,30 euro.
Influenza del Covid e del turismo
Le città che hanno registrato le maggiori perdite nei salari sono Venezia, Firenze e Prato, evidenziando l’impatto della pandemia di Covid-19 e dell’indotto legato al turismo su queste aree. Al contrario, le province con maggiori aumenti nei salari sono Milano, Parma e Savona, dove gli stipendi sono cresciuti di oltre mille euro in tre anni.
Le estreme della classifica
Le ultime cinque posizioni della classifica del reddito medio annuo da lavoro dipendente sono occupate da Pavia con 5.673,98 euro, Enna con 5.557,75 euro, Agrigento con 5.337,89 euro, Viterbo con 4.062,25 euro e Rieti con 3.317,55 euro. Queste cifre mettono in evidenza significative differenze retributive tra diverse province italiane.
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Fonte: Fanpage.