A partire dal prossimo mese di luglio, il reddito di cittadinanza, una forma di assistenza economica, terminerà per molti beneficiari, ma allo stesso tempo verrà introdotta una nuova iniziativa chiamata “carta solidale” per garantire aiuti alle famiglie in difficoltà. Inoltre, a partire da gennaio 2024, il reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’assegno di inclusione.
Fine delle ricariche del reddito di cittadinanza
A partire da agosto, gli occupabili fino a 60 anni senza figli piccoli o anziani in famiglia non riceveranno più il reddito di cittadinanza. Dovranno attendere l’iscrizione al nuovo portale web del Governo a partire dal 1° settembre. Tuttavia, questa scadenza temporale non si applica ai percettori del reddito di cittadinanza che, prima dei sette mesi, sono stati presi in carico dai servizi sociali in quanto non in grado di lavorare. Secondo stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, circa il 22,9% dei beneficiari attuali, ovvero oltre 500.000 cittadini, saranno esclusi da questa misura.
Introduzione della “carta solidale”
Parallelamente alla fine delle ricariche del reddito di cittadinanza, a luglio verrà erogato un nuovo bonus chiamato “carta solidale” del valore di 382,5 euro. Questa carta sarà destinata alle famiglie con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore ai 15.000 euro, non solo a coloro che avevano accesso al reddito di cittadinanza in precedenza. La “carta solidale” consentirà alle famiglie di acquistare beni di prima necessità per far fronte alle spese quotidiane.
L’assegno di inclusione
A partire da gennaio 2024, il reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’assegno di inclusione (ADI). Ecco i requisiti per poter accedere a quest’assegno:
- Residenza in Italia da almeno cinque anni: Per poter beneficiare dell’assegno di inclusione, è necessario essere residenti nel territorio italiano da almeno cinque anni.
- ISEE e reddito familiare: È richiesto un ISEE pari a 9.360 euro e un reddito familiare annuo inferiore a 6.000 euro moltiplicati per la scala di equivalenza. Inoltre, il valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione e definito ai fini ISEE, non deve superare i 150.000 euro, e non devono essere possedute navi, imbarcazioni, autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc.
- Donne vittime di violenza: Le donne vittime di violenza possono costituire un nucleo familiare indipendente da quello del marito anche ai fini ISEE per accedere all’assegno di inclusione. Inoltre, a queste donne sarà offerta la possibilità di percorsi di inclusione personalizzati.
- Beneficiari dell’assegno di inclusione: L’assegno di inclusione è destinato alle famiglie che hanno a carico disabili, minori e persone con età superiore ai 60 anni. Recentemente, è stata estesa la platea dei beneficiari includendo anche le persone in cura presso i servizi socio-sanitari.
Questi cambiamenti nel sostegno finanziario in Italia mirano a offrire un’assistenza adeguata alle famiglie in difficoltà e a promuovere un processo di inclusione sociale più ampio. Per ulteriori informazioni e dettagli sui requisiti e le procedure, è consigliabile consultare le fonti ufficiali e i servizi competenti.
Leggi anche: Recessione economica: significato, rischi e impatto