I diritti umani sono fondamentali per garantire la libertà e la dignità di ogni individuo all’interno di una società. Essi rappresentano un insieme di principi universali che tutelano la libertà, l’uguaglianza e la giustizia, e sono essenziali per il buon funzionamento di una società democratica.
I diritti fondamentali per vivere senza paura
Innanzitutto, i diritti umani permettono a ciascun individuo di vivere senza paura di discriminazione o repressione. La libertà di espressione, il diritto alla privacy, la libertà di associazione e il diritto di partecipare liberamente alla vita politica sono essenziali per garantire che ogni cittadino possa contribuire attivamente al miglioramento della propria società. In un sistema democratico, ogni persona ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, di votare, di protestare pacificamente e di essere protetta da abusi di potere.
Giustizia sociale e uguaglianza valori centrali
Inoltre, i diritti umani sono il fondamento per costruire una società in cui la giustizia sociale e l’uguaglianza siano valori centrali. Essi contribuiscono a combattere l’ineguaglianza e a promuovere l’inclusione, garantendo che ogni individuo abbia accesso alle stesse opportunità, senza essere ostacolato da razza, genere, orientamento sessuale, religione o altre caratteristiche personali. Solo così si può evitare che gruppi vulnerabili vengano esclusi dalla partecipazione attiva alla vita sociale ed economica.
I diritti umani legati a pace e stabilità
La protezione dei diritti umani è anche strettamente legata alla stabilità e alla pace all’interno di una nazione. Quando i diritti fondamentali sono rispettati, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni cresce e si riduce il rischio di conflitti sociali e politici. Al contrario, quando i diritti umani vengono violati, si creano divisioni e tensioni che minano la coesione sociale e possono portare a disordini e violenze.
Motore per il progresso sociale e culturale
Vivere in una società che promuove e difende i diritti umani significa vivere in un ambiente in cui le persone sono libere di sviluppare il proprio potenziale. Ogni individuo, in una società che rispetta i suoi diritti, ha la possibilità di accedere all’istruzione, al lavoro e ad altri beni fondamentali per il proprio sviluppo personale e professionale. In questo modo, i diritti umani non solo favoriscono la libertà e la dignità, ma sono anche il motore per il progresso sociale e culturale.
Il rispetto dei diritti umani è, dunque, la base su cui si fondano la libertà e la democrazia, principi fondamentali per una società prospera e pacifica.
La Corte europea dei diritti dell’uomo
La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU o Corte EDU) è un organo giurisdizionale internazionale con sede a Strasburgo, Francia. Istituita nel 1959, la Corte ha il compito di assicurare il rispetto della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali da parte dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa.
Composizione e funzionamento
La Corte è composta da un numero di giudici pari agli Stati membri, attualmente 47, eletti dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa per un mandato di nove anni non rinnovabile.
I giudici eleggono un presidente e due vicepresidenti con mandato triennale.
Competenze e procedure
La CEDU può essere adita da individui, organizzazioni o Stati membri per presunte violazioni dei diritti civili e politici stabiliti dalla Convenzione. Le sue principali funzioni includono:
Esaminare ricorsi individuali o statali
Emettere sentenze vincolanti per gli Stati membri
Fornire pareri consultivi su questioni giuridiche riguardanti l’interpretazione della Convenzione
Per presentare un ricorso, è necessario aver esaurito tutti i rimedi interni previsti dal diritto nazionale dello Stato in questione.
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Impatto e importanza
Le sentenze della Corte EDU sono vincolanti e hanno portato spesso i governi a modificare le loro legislazioni e prassi amministrative in vari settori. La Corte svolge un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti umani di circa 830 milioni di europei nei paesi membri del Consiglio d’Europa.
Altre tappe storiche significative
La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU o Corte EDU) è un organo giurisdizionale internazionale istituito nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma nel 1950 ed entrata in vigore nel 1953.
La Convenzione fu adottata nell’ambito del Consiglio d’Europa, un’organizzazione internazionale fondata nel 1949 da dieci Stati europei occidentali. Dopo la caduta del Muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione Sovietica, il numero di Stati membri del Consiglio d’Europa è cresciuto fino a raggiungere 47.
I diritti
La Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) tutela una vasta gamma di diritti umani fondamentali, suddivisi in diverse categorie. Ecco un elenco dei principali diritti garantiti.
Diritti fondamentali
Diritto alla vita (Art. 2): protezione contro la privazione arbitraria della vita.
Divieto della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti (Art. 3).
Divieto della schiavitù e del lavoro forzato (Art. 4).
Libertà personali
Diritto alla libertà e alla sicurezza personale (Art. 5): protezione contro la detenzione arbitraria.
Diritto al rispetto della vita privata e familiare (Art. 8): protezione della privacy e delle relazioni familiari.
Libertà di pensiero, coscienza e religione (Art. 9).
Libertà di espressione (Art. 10).
Libertà di riunione e associazione pacifica (Art. 11).
Diritti procedurali
Diritto a un equo processo (Art. 6): inclusa la presunzione di innocenza e la difesa legale.
Nulla poena sine lege (Art. 7): divieto di pene senza una legge che le preveda.
Diritti politici e civili
Diritto di voto e eleggibilità alle elezioni (Protocollo 1, Art. 3).
Diritto alla proprietà: protezione contro privazioni arbitrarie dei beni.
Divieti specifici
La Convenzione vieta:
La pena di morte (Protocollo 6 e Protocollo 13).
L’espulsione collettiva di stranieri.
La discriminazione nel godimento dei diritti riconosciuti dalla Convenzione (Art. 14).
Questi diritti sono completati da protocolli aggiuntivi che ne ampliano l’applicazione, rendendo la CEDU uno strumento dinamico per la tutela dei diritti umani in Europa.