Le stelle rappresentano uno degli spettacoli più affascinanti del cielo notturno. Oltre alla loro bellezza visiva, sono oggetti astrofisici complessi, veri e propri laboratori naturali in cui avvengono processi fondamentali per l’evoluzione dell’universo. Osservarle significa scrutare corpi celesti che, nella maggior parte dei casi, si trovano a centinaia o migliaia di anni luce da noi: la luce che vediamo oggi è il risultato di un lungo viaggio attraverso il cosmo.
Energia sotto forma di luce e calore
Ogni stella è una sfera di plasma in equilibrio tra la forza gravitazionale che tende a farla collassare e la pressione generata dalle reazioni nucleari che avvengono nel suo nucleo. Queste reazioni trasformano elementi leggeri come l’idrogeno in elementi più pesanti, liberando una quantità enorme di energia sotto forma di luce e calore.
Il motivo delle diverse colorazioni
Le diverse colorazioni visibili a occhio nudo — dal blu al bianco, fino al rosso — indicano temperature superficiali differenti. Le stelle più calde appaiono azzurre, mentre quelle più fredde tendono al rosso. Anche la loro luminosità e posizione nella volta celeste ci forniscono informazioni preziose sulla loro massa, età e distanza.
Studiare le stelle per comprendere l’umanità
Studiando le stelle, l’umanità ha potuto comprendere meglio la nascita e l’evoluzione delle galassie, la formazione dei pianeti e l’origine stessa degli elementi chimici di cui siamo composti. In un certo senso, guardare le stelle significa anche guardare dentro di noi: la materia di cui siamo fatti è il prodotto finale di miliardi di anni di nucleosintesi stellare.
Così, la bellezza delle stelle non risiede solo nel loro scintillare romantico nel cielo notturno, ma anche nel fatto che ci collegano, in modo diretto, alla storia dell’universo e alle leggi fisiche che lo governano.
Una coppia di stelle pronta ad esplodere
Recentemente, è stata individuata una coppia di stelle che esploderà in una supernova vicino alla Terra. Queste stelle, due nane bianche, si trovano a circa 150 anni luce dalla Terra, nella direzione del centro della Via Lattea. La scoperta è stata effettuata da ricercatori dell’Università di Warwick guidati da James Munday, pubblicata sulla rivista Nature Astronomy e riportata da TGCOM24.
Dettagli dell’esplosione
Tipo di esplosione: la coppia di stelle esploderà in una supernova di tipo 1a, causata dalla fusione delle due nane bianche.
Luminosità: quando esploderanno, saranno dieci volte più luminose della Luna e 200.000 volte più luminose di Giove.
Tempistica: l’esplosione non è prevista prima di altri 23 miliardi di anni, quindi non rappresenta un rischio per il nostro pianeta.
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Impatto delle supernove vicine alla Terra
In generale, le supernove vicine alla Terra possono avere effetti significativi sulla biosfera terrestre, come il riscaldamento globale e l’impoverimento dello strato di ozono. Tuttavia, nel caso specifico di questa coppia di stelle, non ci sono rischi previsti per il nostro pianeta a causa della distanza e della tempistica dell’evento.
Altre esplosioni stellari
Altre esplosioni stellari, come quelle di novae ricorrenti, possono essere osservate nel cielo notturno. Ad esempio, la nova T Coronae Borealis potrebbe esplodere entro il 2027, rendendo la stella visibile quanto la Stella Polare.
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