Apprensione nelle ultime ore nella zona dei Campi Flegrei. Come si legge sull’Adnkronos, lo sciame sismico che ha avuto inizio con la scossa di magnitudo 4.4 di giovedì notte nell’area è terminato. Lo ha comunicato l’Osservatorio Vesuviano, sede di Napoli dell’Ingv, al Comune di Pozzuoli. Secondo l’Osservatorio, si sono verificati 20 terremoti compresi tra magnitudo 0 e magnitudo 4.4, la scossa più forte da inizio 2025, dopo quella di maggio 2024.
L’evento bradisismico è stato avvertito in tutti i quartieri di Napoli, nella provincia di Napoli ed anche ad Avellino e Salerno.
Cosa sono i Campi Flegrei e dove si trovano
I Campi Flegrei (dal greco flegraios, che significa “ardente” o “bruciante”) sono una vasta area vulcanica situata a ovest di Napoli, nella regione della Campania. Il termine “Campi Flegrei” si riferisce a un’ampia regione di caldere vulcaniche, la quale include anche una serie di crateri, laghi e fumarole. Questo territorio è noto per la sua geologia complessa e per il fatto che è uno dei luoghi più studiati al mondo in relazione alla vulcanologia.
Origine e storia
L’origine dei Campi Flegrei risale a milioni di anni fa. Si tratta di una caldera, cioè una vasta depressione del terreno che si è formata a seguito di imponenti eruzioni vulcaniche, le quali hanno provocato il collasso della superficie terrestre sopra una camera magmatica vuota. La sua storia geologica è segnata da numerosi eventi eruttivi che hanno contribuito alla formazione dell’attuale paesaggio.
Il fenomeno vulcanico nella regione è iniziato circa 60.000 anni fa, con l’esplosione della caldera di Campi Flegrei, seguita da altre eruzioni catastrofiche che hanno avuto un impatto significativo sulla geografia della zona.
Nel corso dei secoli, la regione è stata abitata e sfruttata per la sua posizione strategica e la sua ricchezza di risorse naturali, come le acque termali. I Romani, in particolare, utilizzarono le acque termali dei Campi Flegrei per scopi terapeutici e ricreativi, e costruirono ville residenziali e stabilimenti termali.
Geologia
I Campi Flegrei sono caratterizzati da un paesaggio vulcanico estremamente complesso, composto da una serie di crateri, laghi vulcanici e fumarole. La caldera che costituisce la zona è una delle più grandi al mondo, con un diametro di circa 12 chilometri. All’interno della caldera, si trovano vari crateri minori.
Il sottosuolo dei Campi Flegrei è dominato da attività geotermica, che si manifesta attraverso la presenza di fumarole, sorgenti termali e un’intensa attività sismica. La zona è, infatti, una delle più attive sismicamente d’Europa, e ciò è dovuto al continuo movimento del magma sotto la superficie.
Le eruzioni di tipo esplosivo che hanno caratterizzato il vulcano nel corso della sua storia sono dovute alla pressione del magma che si accumula sotto la caldera. Le esplosioni vulcaniche sono causate dalla frammentazione rapida del magma, il che produce una grande quantità di ceneri e lapilli, spesso accompagnati da flussi piroclastici.
Sismicità e attività vulcanica oggi
I Campi Flegrei sono una delle aree più monitorate al mondo per quanto riguarda la sismicità e l’attività vulcanica. La zona è caratterizzata da un continuo sollevamento e abbassamento del terreno, un fenomeno noto come “bradisismo”, dovuto alla pressione del magma sottostante.
Nel corso del Novecento, il fenomeno del bradisismo è stato particolarmente attivo, con significativi cambiamenti nel livello del suolo. Il più recente episodio di bradisismo, che ha avuto luogo tra gli anni 1982 e 1984, ha causato un sollevamento di circa 1 metro del suolo in alcune zone, mettendo in allerta le autorità locali e causando preoccupazione tra la popolazione. Sebbene il fenomeno si sia rallentato, la regione rimane comunque un’area di potenziale rischio.
La sismicità nei Campi Flegrei è costante, e anche se non si verificano eruzioni frequenti, l’area è sotto stretto monitoraggio da parte di istituzioni scientifiche come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’attività sismica, infatti, può essere un indicatore di un possibile risveglio vulcanico, sebbene la previsione di eruzioni rimanga un compito estremamente complesso.
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La situazione attuale
Oggi, i Campi Flegrei continuano a rappresentare un’area di grande interesse per i vulcanologi e geologi, che monitorano costantemente i movimenti del suolo, le variazioni termiche e la sismicità. Nonostante l’attività vulcanica non sia stata intensa negli ultimi decenni, la regione è considerata un’area a rischio e sono in corso studi per comprendere meglio la dinamica di questi fenomeni.
La popolazione residente e le autorità locali sono consapevoli dei potenziali rischi, ma la zona continua ad essere una delle aree più popolate della Campania, con città importanti come Pozzuoli, Bacoli e Napoli che si trovano nelle vicinanze. La regione è anche una meta turistica molto frequentata, grazie alla sua storia, alla bellezza del paesaggio e alle risorse naturali, come le terme di Agnano e i numerosi siti archeologici.
I Campi Flegrei rappresentano una straordinaria e affascinante area vulcanica, che ha plasmato la storia della regione e continua a essere oggetto di studi scientifici avanzati. La loro attività geotermica e sismica, unita alla loro lunga e complessa storia, li rende un luogo di grande interesse non solo per la geologia, ma anche per la comprensione dei processi vulcanici a livello globale.
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