Quando si parla di bomba atomica, l’immaginario collettivo si popola subito di immagini inquietanti: funghi nucleari, città distrutte, effetti devastanti. Ma cosa c’è davvero dentro una bomba atomica? Di quali “ingredienti” si compone? Non stiamo per fornire un manuale, ma un’analisi comprensibile e rigorosa per capire la scienza dietro una delle invenzioni più potenti – e controverse – dell’umanità.
Cosa rende così devastante una bomba atomica?
Sai che una sola bomba atomica può rilasciare più energia di 15.000 tonnellate di tritolo? È quello che è accaduto a Hiroshima nel 1945. Ma da dove viene questa potenza spaventosa?
Alla base c’è il fenomeno della fissione nucleare, ovvero la rottura del nucleo di un atomo pesante (come l’uranio-235 o il plutonio-239) che libera una quantità enorme di energia. È lo stesso principio che alimenta le centrali nucleari, ma in modo controllato. Nella bomba, al contrario, tutto avviene in una frazione di secondo.
I “materiali fissili”: non basta dire uranio
Non tutto l’uranio è utile. Solo l’isotopo uranio-235 è fissile, ovvero capace di sostenere una reazione a catena. L’uranio naturale contiene solo lo 0,7% di U-235: per costruire un’arma, serve arricchirlo fino al 90%.
In alternativa, si può usare il plutonio-239, che non si trova in natura ma si ottiene nei reattori nucleari. Entrambi questi materiali sono altamente radioattivi e instabili.
Elenco dei materiali fissili principali:
- Uranio-235 (U-235)
- Plutonio-239 (Pu-239)
- Uranio altamente arricchito
La miccia dell’orrore: i meccanismi di innesco
Una bomba atomica non esplode per caso. Richiede un sistema di innesco sofisticato. Due sono i principali metodi:
- Metodo a cannone: due masse subcritiche di uranio vengono unite improvvisamente per formare una massa critica.
- Metodo ad implosione: esplosivi convenzionali comprimono una sfera di plutonio fino a far partire la fissione.
Questo secondo metodo è stato usato nella bomba di Nagasaki.
Le conseguenze: non solo un’esplosione
L’esplosione libera energia sotto forma di:
- Onda d’urto: spazza via edifici e persone.
- Calore: temperature fino a milioni di gradi.
- Radiazioni ionizzanti: causano gravi danni al DNA umano.
- Fallout radioattivo: polveri contaminate che si diffondono nell’ambiente.
Gli effetti non si fermano al momento dell’esplosione. Le radiazioni possono causare tumori, malformazioni genetiche e contaminazione dell’ambiente per decenni.
La corsa agli armamenti: una minaccia sempre attuale
Dopo Hiroshima e Nagasaki, il mondo ha assistito a una corsa agli armamenti. Le bombe termonucleari (o all’idrogeno) sono ancora più potenti. Oggi, nove Paesi possiedono armi nucleari, e il rischio di conflitti rimane alto.
Come riporta il Bulletin of the Atomic Scientists, il famoso orologio dell’apocalisse è stato recentemente spostato a 90 secondi dalla mezzanotte, segnalando la pericolosità del momento storico.
Miti da sfatare sulla bomba atomica
“Basta premere un pulsante per farla esplodere” – Falso. Le procedure sono complesse e richiedono autorizzazioni multilivello.
“Una bomba atomica distruggerebbe tutto il pianeta” – Esagerato. I danni sono localizzati ma catastrofici. Tuttavia, un conflitto nucleare globale potrebbe avere effetti climatici e sanitari devastanti.
“Le armi nucleari ci proteggono” – Opinione controversa. Alcuni studiosi parlano di “deterrenza”, altri sottolineano i rischi di incidenti o errori umani.
FAQ
Cos’è la fissione nucleare?
È la rottura del nucleo di un atomo pesante che rilascia energia e neutroni, usata sia in reattori che in armi.
Che differenza c’è tra uranio e plutonio?
L’uranio-235 è presente in natura in piccole quantità. Il plutonio-239 viene creato artificialmente. Entrambi sono usati come combustibile nelle bombe.
La bomba atomica può esplodere da sola?
No, richiede condizioni estremamente precise e controllate.
Chi ha costruito la prima bomba?
Gli Stati Uniti, durante il Progetto Manhattan nel 1945.
Esiste un modo per eliminare tutte le armi nucleari?
Sì, esistono trattati come il Trattato di Non Proliferazione, ma il disarmo totale è ancora lontano.