Il termine millepiedi evoca l’immagine di un animale con migliaia di zampe. In realtà, nessun millepiedi raggiunge questo numero. I millepiedi, appartenenti alla classe dei Diplopodi, possiedono un numero di zampe che varia in base alla specie e alla lunghezza del corpo. Generalmente, il numero di zampe oscilla tra 36 e 400. La specie con il maggior numero di zampe, Illacme plenipes, ne conta fino a 750, un record nel regno animale. Il nome “millepiedi” deriva dal latino mille (mille) e pes (piede), ma è un’iperbole che non riflette la realtà.
Caratteristiche dei millepiedi
I millepiedi sono artropodi con un corpo segmentato. Ogni segmento, tranne i primi e gli ultimi, presenta due paia di zampe, una caratteristica unica che li distingue dai centopiedi, che ne hanno uno solo per segmento. I millepiedi hanno un corpo cilindrico o appiattito, ideale per muoversi in ambienti umidi e terreni morbidi. La loro locomozione avviene attraverso movimenti coordinati delle zampe, che permettono loro di scavare o spostarsi lentamente. A differenza dei centopiedi, predatori agili, i millepiedi sono detritivori, si nutrono di materia organica in decomposizione e svolgono un ruolo cruciale negli ecosistemi.
Variazioni tra le specie
Esistono circa 12.000 specie di millepiedi in tutto il mondo, diffuse in habitat che spaziano dalle foreste tropicali ai deserti. La variazione nel numero di zampe dipende dal numero di segmenti corporei, che aumenta con l’età dell’animale. I millepiedi nascono con poche zampe e ne sviluppano altre attraverso mute successive. Ad esempio, la specie Harpaphe podgorskii, comune in Europa, ha tra 80 e 100 zampe. In ambienti estremi, come le grotte, alcune specie mostrano adattamenti unici, con zampe più lunghe per navigare superfici irregolari. Ogni specie si evolve per adattarsi al proprio ambiente.
Millepiedi e miti da sfatare
Molti credono che i millepiedi siano pericolosi o velenosi. In realtà, la maggior parte delle specie è innocua per l’uomo. Alcune, come il Polydesmus angustus, producono sostanze chimiche difensive che possono irritare la pelle, ma non rappresentano un rischio significativo. È importante distinguerli dai centopiedi, che possono mordere. I millepiedi preferiscono ambienti umidi, come il sottobosco o il terreno sotto le rocce, e raramente entrano nelle abitazioni. La loro presenza è spesso un segno di un ecosistema sano, poiché contribuiscono alla decomposizione della materia organica.
Ruolo ecologico e curiosità
I millepiedi sono essenziali per il riciclo dei nutrienti nel suolo. Scomponendo foglie morte e legno marcio, favoriscono la formazione di humus, fondamentale per la fertilità del terreno. Alcune specie, come quelle del genere Xylophagus, si nutrono di legno, contribuendo alla degradazione di alberi caduti. Inoltre, i millepiedi sono studiati per le loro proprietà chimiche. Le secrezioni di alcune specie contengono composti che potrebbero avere applicazioni in farmacologia.
Come osservare i millepiedi
Per chi desidera studiare i millepiedi, è sufficiente esplorare giardini o boschi umidi. Un binocolo o una lente d’ingrandimento aiuta a osservare i dettagli delle loro zampe. È consigliabile non toccarli direttamente, poiché alcune specie rilasciano sostanze irritanti. Creare un piccolo habitat umido in un contenitore trasparente, con foglie e terra, permette di osservarli senza disturbarli. I millepiedi sono più attivi di notte, quindi l’osservazione serale offre le migliori opportunità.
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