Cosa accade davvero quando moriamo? È una domanda che affascina, spaventa, incuriosisce. E la scienza, oggi, può dare risposte molto precise. Dopo la morte, il nostro corpo attraversa una sequenza ordinata (ma inquietante) di trasformazioni. Vediamo cosa succede, minuto dopo minuto, ora dopo ora.
0 ore: il cuore si ferma, la vita si spegne
La morte clinica inizia con l’arresto del cuore e della respirazione. Quando uno si ferma, l’altro lo segue inevitabilmente. Il sangue smette di circolare. Senza ossigeno, il cervello si spegne.
30 secondi: il cervello si spegne, poi ha un ultimo sussulto
In mezzo minuto, il cervello va in modalità risparmio energetico. Le cellule smettono di comunicare. Si ferma anche l’attività elettrica cerebrale e si perde coscienza. Ma poi, in un ultimo sforzo, i neuroni rilasciano tutta l’energia residua in un picco improvviso e intenso.
Secondo gli studiosi, questo picco potrebbe essere legato a ciò che chi ha vissuto un’esperienza di premorte descrive come un “tunnel di luce”.
4-5 minuti: le cellule iniziano ad autodigerirsi
Senza ossigeno, il metabolismo cellulare collassa. Si accumula anidride carbonica, l’ambiente diventa acido. Le membrane interne delle cellule si rompono e rilasciano enzimi digestivi, che iniziano a smantellare le cellule stesse: è l’autolisi. Il cervello, in particolare, subisce danni irreversibili.
30 minuti: iniziano a cedere gli organi
Il primo a cedere è il fegato, ricco di enzimi digestivi. Poi tocca a pancreas e reni. Ogni organo si spegne in sequenza, in base alla propria vulnerabilità e composizione.
1 ora: il corpo si raffredda gradualmente
Inizia il raffreddamento cadaverico. Il corpo perde circa 1°C all’ora fino a raggiungere la temperatura dell’ambiente circostante. Questo processo può essere rallentato da vestiti, grasso corporeo o temperatura esterna.
2 ore: inizia la rigidità dei muscoli
Il rigor mortis inizia con l’accumulo di calcio nei muscoli. La rigidità parte da palpebre, mandibola e nuca, e si estende gradualmente al resto del corpo in circa 12 ore. Questo stato persiste per qualche tempo prima di scomparire con l’avanzare della decomposizione.
7 ore: alcuni geni si “riattivano”
Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications (fonte), alcuni geni continuano a funzionare anche dopo la morte. Producono proteine legate allo stress o al trasporto di ossigeno, fino a 14 ore dopo il decesso. Una scoperta sorprendente che mostra quanto sia lento il silenzio biologico totale.
12 ore: inizia la lividità cadaverica
Il sangue, per effetto della gravità, si accumula nelle zone più basse del corpo, colorando la pelle di blu o porpora. È la lividezza. Intanto, la pelle si disidrata e si ritira, dando l’illusione che unghie e capelli crescano ancora.
Nei maschi, gli spermatozoi possono restare vitali fino a 36 ore dopo la morte.
36 ore: inizia la putrefazione
I batteri intestinali, non più tenuti a bada dal sistema immunitario, cominciano a divorare dall’interno l’apparato digerente. Poi si diffondono verso fegato, cuore, polmoni e cervello. Il corpo si gonfia per la produzione di gas, il volto si deforma, la pelle si solleva, e compare una tipica colorazione verdognola.
È la fase di putrefazione, ben nota anche in medicina legale.
17 giorni: alcune cellule staminali sono ancora vive
Uno studio del 2012 ha scoperto che le cellule staminali muscolari, se poste in condizioni estreme, riescono a ridurre il proprio metabolismo fino al punto di restare vive anche dopo più di due settimane dalla morte (fonte).
1 mese: i vermi divorano fino al 60% del corpo
In assenza di protezione (per esempio se il corpo è all’aperto), mosche e larve possono consumare oltre metà del corpo umano in una sola settimana. Inizia così la fase finale: lo scheletro emerge. In una bara, invece, la decomposizione può durare anche dieci anni.
2 anni: le ossa si polverizzano all’aria
Se restano esposte, le ossa si degradano fino a diventare polvere. Ma se sono sepolte, possono durare milioni di anni. Il contesto ambientale, la composizione del terreno e l’umidità influiscono moltissimo.
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FAQ
Quanto tempo ci vuole perché un corpo si decomponga del tutto?
All’aperto, il processo può completarsi in circa un mese. In una bara, possono servire anche dieci anni.
È vero che unghie e capelli continuano a crescere dopo la morte?
No. È un’illusione dovuta al ritiro della pelle, che espone di più unghie e capelli già esistenti.
Cosa provoca il gonfiore del cadavere?
I gas prodotti dai batteri intestinali durante la putrefazione. Possono anche far sollevare la pelle e deformare il volto.
Si possono conservare cellule vive dopo la morte?
Sì, alcune cellule staminali muscolari possono restare attive fino a 17 giorni dopo il decesso.
Come si stabilisce l’ora della morte?
Medici legali usano parametri come temperatura corporea, rigidità muscolare e lividità.