Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 si è verificata oggi, lunedì 30 giugno 2025, alle 12:47:11, con epicentro nell’area dei Campi Flegrei e una profondità di 5 chilometri. Il sisma è stato registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV). Si tratta del terremoto più forte avvertito negli ultimi decenni nella zona e fa parte del fenomeno noto come bradisismo.
Cos’è il bradisismo e perché preoccupa
Il bradisismo flegreo è un lento sollevamento (o abbassamento) del suolo dovuto alla presenza di magmi e gas sotterranei. Nei Campi Flegrei, il terreno si solleva da oltre 10 anni, e attualmente si registrano anche centinaia di micro-scosse ogni mese.
Il problema non è tanto la magnitudo di questi terremoti, quanto il numero crescente, la loro superficialità e il sollevamento costante del suolo: segni che indicano una pressione crescente nel sottosuolo.
Quando i Campi Flegrei possono diventare davvero pericolosi?
La soglia del pericolo non è data da una singola scossa, ma da una combinazione di segnali che gli esperti monitorano costantemente. Ecco i principali indicatori di allerta:
- Aumento significativo del sollevamento del suolo (oltre 10 cm in pochi mesi)
- Sciami sismici ravvicinati con terremoti sopra magnitudo 4
- Cambiamenti chimici nei gas fumarolici (più CO₂ o SO₂)
- Deformazioni del terreno visibili da satelliti o radar
- Attività anomala nei crateri, come Solfatara e Pisciarelli
Finché questi segnali restano entro limiti “gestibili”, il rischio di eruzione è basso, ma se dovessero intensificarsi simultaneamente, si passerebbe dalla fase di attenzione a quella di preallarme.
Lo scenario peggiore: l’eruzione
L’eruzione dei Campi Flegrei, sebbene improbabile nel breve periodo, rappresenta uno dei rischi vulcanici più elevati d’Europa. L’ultima eruzione è avvenuta nel 1538 (Monte Nuovo), ma l’intera caldera è un supervulcano, come Yellowstone.
Un’eruzione oggi, anche di media intensità, comporterebbe:
- Evacuazione massiccia di circa 500.000 persone nei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Quarto e parte di Napoli
- Ceneri e gas vulcanici su gran parte della Campania
- Blocco di infrastrutture come strade, ospedali e aeroporti
Cosa prevede il piano di emergenza
Il Piano di emergenza nazionale per i Campi Flegrei, aggiornato dalla Protezione Civile, suddivide l’area in zona rossa (evacuazione immediata) e zona gialla (problemi respiratori da cenere vulcanica).
Le scuole e le amministrazioni locali sono già coinvolte in esercitazioni periodiche. In caso di passaggio a livello di allerta arancione, si attiverebbero i piani di sfollamento progressivo.
Cosa fare in caso di emergenza
✅ Seguire solo le fonti ufficiali: INGV, Protezione Civile, Comuni
✅ Evitare la diffusione di fake news
✅ Preparare un kit d’emergenza con documenti, medicinali e beni essenziali
✅ Avere un punto di ritrovo sicuro per la famiglia
✅ Prestare attenzione ai comunicati via SMS e alle app di allerta (come IT-Alert)
Vigilanza sì, allarmismo no
La scossa di oggi è un segnale da non ignorare, ma non è un presagio imminente di eruzione. Gli scienziati monitorano la zona 24 ore su 24 e l’Italia è tra i paesi più esperti al mondo in gestione del rischio vulcanico. Serve consapevolezza, non panico.
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