Le Dolomiti, un patrimonio naturale senza pari, incantano chiunque le osservi con la loro maestosità e la loro bellezza unica. Queste montagne, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, si stagliano nel cielo con vette aguzze, pareti rocciose che sembrano scolpite dal tempo e colori che cambiano con la luce del giorno. La loro conformazione, così particolare e affascinante, le rende un vero e proprio capolavoro della natura, un mondo che sembra quasi sospeso tra terra e cielo.
Durante l’alba o il tramonto, le Dolomiti si tingono di sfumature che vanno dal rosa tenue all’arancio acceso, un fenomeno noto come “enrosadira”, che dona a queste montagne una bellezza ancora più mistica e suggestiva.
In estate, le Dolomiti offrono un’incredibile varietà di sentieri escursionistici che si snodano tra boschi e laghi alpini, mentre in inverno diventano un paradiso per gli amanti degli sport invernali. Ogni stagione trasforma questo paesaggio, regalando esperienze diverse ma sempre straordinarie.
I ghiacciai delle Dolomiti si stanno sciogliendo: ecco perché.
L’esperto: “Non hanno più zone di accumulo”
I ghiacciai delle Dolomiti sono ormai oltre il punto di non ritorno: si trovano, infatti, al di sotto della cosiddetta linea di equilibrio glaciale, e ciò significa che non possono più accumulare neve per rifornirsi.
“Non sono più in equilibrio con il clima odierno: salvo annate particolarmente nevose, non hanno più zone di accumulo”, dice all’ANSA Andrea Securo di Università Ca’ Foscari di Venezia e Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha guidato lo studio in via di pubblicazione sulla rivista The Cryosphere. “Non c’è scampo – sottolinea il ricercatore – spariranno nel giro di qualche decade, anche se è impossibile dire esattamente quando”,
La ricerca
La ricerca, alla quale per l’Italia hanno partecipato anche il Comitato Glaciologico Italiano di Torino, l’Università di Roma Tre, l’Agenzia per la Prevenzione e la Protezione Ambientale (Arpa) del Veneto e la Società Meteorologica Alpino-Adriatica, è riuscita, per la prima volta, a quantificare il volume di ghiaccio che è andato perduto negli ultimi 40 anni.
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La situazione attuale
I ghiacciai delle Dolomiti non possono più accumulare neve sufficiente per compensare la fusione del ghiaccio, a causa del clima attuale caratterizzato da estati sempre più lunghe e calde.
Negli ultimi 40 anni, i ghiacciai delle Dolomiti hanno perso il 56% della loro massa glaciale, con un’accelerazione significativa a partire dal 2010.
L’area totale dei ghiacciai è passata da oltre 4 chilometri quadrati negli anni ’80 a meno di 2 chilometri quadrati nel 2023.
Il ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Dolomiti, si è frammentato in 4 corpi distinti e ha perso il 70% della sua superficie dal 1888.
La scomparsa dei ghiacciai avrà un impatto significativo sull’ecosistema alpino, con cambiamenti nella biodiversità e nella disponibilità di risorse idriche.
La perdita dei ghiacciai influenzerà anche il turismo e l’economia locale, poiché i ghiacciai sono un’attrazione turistica importante.
L’accelerazione della fusione glaciale è un chiaro segnale dei cambiamenti climatici in atto, richiedendo misure urgenti di mitigazione e adattamento.
Prospettive future
I ghiacciai delle Dolomiti sono destinati a scomparire nel giro di pochi decenni, a meno che non si verifichino annate eccezionalmente nevose.
È fondamentale adottare misure per proteggere le aree montane e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, coinvolgendo le comunità locali e le politiche nazionali.