L’arcobaleno è uno dei fenomeni naturali più affascinanti e suggestivi, capace di incantare chiunque lo osservi con i suoi colori vivaci e armoniosi. La sua bellezza risiede nella perfetta fusione di luce e acqua, due elementi che, unendosi, danno vita a un autentico spettacolo celeste.
Come si origina
La formazione dell’arcobaleno dipende dalla rifrazione, riflessione e dispersione della luce solare nelle gocce d’acqua sospese nell’aria, spesso dopo un temporale. Quando la luce del sole entra in una goccia, viene deviata (rifrazione) e poi riflessa all’interno della goccia stessa. Nel momento in cui esce, la luce si separa nei suoi colori componenti, creando lo spettro visibile che va dal rosso al violetto.
La forma ad arco
La sua caratteristica forma ad arco è il risultato della geometria dell’angolo di rifrazione: i raggi di luce che emergono dalle gocce d’acqua sono visibili solo a una certa inclinazione rispetto all’osservatore, dando così l’impressione di un semicerchio perfetto. Se ci si trovasse in volo, l’arcobaleno potrebbe apparire addirittura come un cerchio completo.
La grandezza delle gocce d’acqua
Come spiega più dettagliatamente Adriano Mazzarella, docente di Climatologia presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Napoli Federico II sul sito internet dell’ateneo, l’arcobaleno è un fenomeno ottico dovuto alla riflessione e alla rifrazione della luce solare su gocce d’acqua sospese nell’aria.
La rifrazione scompone la luce bianca solare nei colori dello spettro con la comparsa di archi circolari concentrici di colore rosso all’esterno e violetto all’interno.
Si forma quando il sole illumina una nuvola con pioggia che si trova davanti all’osservatore stesso; non appare né in caso di cielo completamente sereno, né in caso di cielo completamente coperto. Determinante per l’intensità cromatica e l’ampiezza dell’arco è la grandezza delle gocce d’acqua: più grandi sono le gocce d’acqua, più marcato è l’arcobaleno.
Gli arcobaleni più belli si producono in combinazione con scrosci di pioggia mentre nel caso di pioviggini l’arcobaleno è molto sbiadito, quasi incolore. Oltre che con la pioggia, il fenomeno si produce anche con uno zampillo d’acqua o una cascata egualmente illuminati dal sole.
La posizione del sole più propizia al prodursi degli arcobaleni capita in primavera e in autunno.
Osservare l’arcobaleno per la previsione del tempo
Gli arcobaleni possono fornire informazioni anche per la previsione del tempo.
Di mattina l’arcobaleno è ad Ovest e in questo caso risultano probabili piovaschi da occidente, senza possibilità di un miglioramento del tempo a breve scadenza; di pomeriggio l’arcobaleno è a Est ed è associato alla presenza di nubi piovose che in molti casi si allontanano. Solamente se l’arcobaleno appare ad Est si può, perciò, contare su un miglioramento del tempo.
Il valore simbolico
Oltre alla sua spiegazione scientifica, l’arcobaleno ha sempre avuto un forte valore simbolico in molte culture: rappresenta la speranza, il rinnovamento e l’unione tra cielo e terra. Ogni volta che appare nel cielo, ci ricorda la meraviglia e la magia della natura.
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