Nel dibattito sulla carta da forno e i potenziali rischi per la salute, emerge una riflessione più ampia: con quanti materiali entra in contatto il cibo che consumiamo? Sono molti: dagli imballaggi utilizzati per la vendita e conservazione, fino a quelli impiegati per il trasporto, come nel caso del delivery o del cibo confezionato per essere consumato fuori casa.
Il rilascio di OPE e PFAS
Uno studio di dicembre 2023 ha evidenziato la migrazione di OPE (esteri organofosforici) e PFAS da carta da forno e fogli di alluminio a contatto con alimenti. I PFAS, noti per le loro proprietà idrorepellenti e antiaderenti, sono utilizzati in vari prodotti di uso comune, dagli imballaggi per alimenti agli indumenti e alle schiume antincendio.
Simulazioni e contaminazione
I ricercatori hanno testato il rilascio di questi composti mediante simulanti alimentari, secondo quanto previsto dal Regolamento UE 1416/2016 e altri standard di sicurezza. La carta da forno ha mostrato livelli di rilascio significativi, con valori di 78,30-413,21 ng/dm2 per OPE e 1,43-13,87 ng/dm2 per PFAS, superando le indicazioni dell’EFSA che stabiliscono una soglia settimanale tollerabile di 4,4 ng/kg di peso corporeo.
MOCA e contaminazione alimentare
I MOCA, ossia materiali e oggetti a contatto con alimenti, includono attrezzi, imballaggi, contenitori e utensili. Questi materiali, che spaziano dalla plastica alla carta e al metallo, devono rispettare il regolamento quadro CE 1935/2004 per evitare migrazioni chimiche che potrebbero alterare la sicurezza e la qualità degli alimenti.
L’impatto dei PFAS sulla salute
Secondo un recente Position Paper dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), l’esposizione ai PFAS è collegata a malattie gravi del fegato, della tiroide e del sistema riproduttivo, oltre a possibili patologie tumorali. Francesco Romizi, portavoce dell’ISDE, consiglia di “preferire prodotti privi di PFAS e di evitare il riutilizzo della carta forno”.
Alternative ecologiche alla carta da forno
La carta da forno è spesso scelta per la sua praticità, ma è usa e getta e non va riutilizzata se sottoposta a alte temperature o annerita. Un metodo tradizionale e sostenibile è usare olio, burro o farina per evitare che i cibi si attacchino. Tra le soluzioni moderne, i tappetini in silicone risultano utili, sebbene la loro qualità sia determinante. Per una cottura ecologica, foglie di banano, vite o cavolo possono offrire un’alternativa sostenibile.
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