Quando si parla di invecchiamento cutaneo, c’è una parte del nostro corpo dove il tempo lascia i suoi segni più rapidamente che sul viso: il collo. Ma perché questa differenza? Diversi fattori biologici e ambientali contribuiscono a questo fenomeno. A differenza del viso, la pelle del collo è più sottile, meno protetta ed è soggetta a un’esposizione prolungata alle aggressioni esterne. E non ci mentiremo: tra il collo e il viso, preferiamo prenderci cura del nostro bel viso. Eppure, anche il collo merita tutta la nostra attenzione! Ecco perché la pelle del tuo collo mostra i segni del tempo prima di quella del tuo viso.
Una pelle più sottile e meno protetta
La ragione principale della rapidità dell’invecchiamento del collo rispetto al viso risiede nella struttura stessa della pelle. Il collo ha una pelle decisamente più sottile, con meno ghiandole sebacee e supporto muscolare. Ciò significa che la pelle del collo è meno elastica e più vulnerabile al rilassamento cutaneo. Secondo la dottoressa Doris Day, dermatologa, “il collo ha una distribuzione vascolare e nervosa diversa ed è meno protetto rispetto al viso”. Questa fragilità rende la pelle del collo particolarmente suscettibile ai segni dell’invecchiamento come il cedimento.
Proteggiti dal sole!
L’esposizione solare è un altro fattore chiave. Il collo viene spesso trascurato in termini di protezione solare, anche se subisce gli stessi raggi UV del viso. Questa esposizione costante provoca un degrado accelerato del collagene e dell’elastina, due proteine essenziali per la tonicità della pelle. Come spiega Ramtin Kassir, chirurgo plastico, “il collo è spesso più esposto al sole e ai danni ambientali, il che accelera l’invecchiamento e la perdita di elasticità”.
Perdita di elasticità inevitabile
Anche proteggendosi dal sole, con l’età la produzione di collagene ed elastina rallenta progressivamente. Questa diminuzione colpisce più rapidamente la pelle sottile del collo. La dermatologa Marisa Garshick spiega che questo fenomeno può manifestarsi già alla fine dei vent’anni o all’inizio dei trenta, anche se la maggior parte delle persone inizia a notarlo tra i 40 e i 50 anni. “Man mano che queste proteine diminuiscono, la pelle perde la sua tonicità ed elasticità, con conseguente cedimento”, aggiunge.
Lo smartphone, falso amico numero 1
I movimenti regolari del collo, come la flessione per guardare il telefono o l’inclinazione in avanti quando si digita sulla tastiera del computer, accentuano anche i segni dell’invecchiamento. “Tra il fatto che siamo sempre più numerosi a lavorare al computer durante il giorno e che passiamo molte ore al giorno sullo smartphone, abbiamo sviluppato una nuova postura che ci fa piegare la parte superiore del corpo come fanno le scimmie, il che non è molto naturale per gli esseri umani”, dice Mari Lakspere, fondatrice di ÖKO Face Fitness. Questa attività costante indebolisce le fibre della pelle e crea pieghe permanenti, comunemente chiamate “tech neck”. La ripetizione di questi gesti crea tensioni che possono portare alla comparsa della cosiddetta “ruga dello smartphone”.
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