Il 21 aprile 2025, Papa Francesco è morto alle 7:35 a Casa Santa Marta per un ictus emorragico. L’evento, rapido e fatale, colpisce il Pontefice, 88 anni, con una storia di problemi cardiovascolari.
Cos’è un ictus emorragico
Un ictus emorragico si verifica quando un vaso sanguigno cerebrale si rompe, causando un’emorragia che danneggia i tessuti del cervello. La pressione del sangue accumulato comprime le cellule cerebrali, interrompendo le funzioni vitali. Rispetto all’ictus ischemico, che rappresenta l’87% dei casi ed è causato da un coagulo, l’ictus emorragico è meno comune ma più letale, con un tasso di mortalità del 50% entro 30 giorni. Nel caso di Francesco, l’emorragia cerebrale si manifesta improvvisamente, senza possibilità di intervento.
Cause dell’ictus emorragico
L’emorragia cerebrale deriva spesso da condizioni che indeboliscono i vasi sanguigni. La principale causa è l’ipertensione, che esercita una pressione eccessiva sulle pareti arteriose, provocandone la rottura. Altre cause includono:
- Aneurismi cerebrali: rigonfiamenti anomali nei vasi che possono scoppiare.
- Malformazioni arterovenose (AVM): grovigli di vasi difettosi che aumentano il rischio di rottura.
- Traumi cranici o coagulopatie, meno probabili nel caso di Francesco.
Papa Francesco, con una storia di ipertensione e problemi cardiaci, rientrava in una categoria ad alto rischio. L’età avanzata, 88 anni, amplifica la fragilità vascolare, rendendo l’emorragia cerebrale una complicazione plausibile.
Sintomi e rapidità dell’evento
Un ictus emorragico si manifesta con sintomi improvvisi:
- Cefalea intensa, spesso descritta come “il peggior mal di testa della vita”.
- Debolezza o paralisi su un lato del corpo.
- Difficoltà a parlare o comprendere.
- Perdita di coscienza o convulsioni.
Nel caso di Francesco, il malore delle 7:00 evolve rapidamente in un collasso fatale entro 35 minuti. Gli ictus emorragici colpiscono spesso al mattino, quando la pressione arteriosa è più alta. La velocità dell’evento, tipica di questa patologia, impedisce interventi salvavita.
Fattori di rischio
Diversi fattori aumentano la probabilità di un ictus emorragico. Alcuni, come l’età e la genetica, sono inevitabili:
- Età avanzata: il rischio raddoppia ogni decennio dopo i 55 anni.
- Storia familiare: chi ha parenti con ictus è più vulnerabile.
Altri fattori, modificabili, includono:
- Ipertensione: una pressione superiore a 140/90 mmHg danneggia i vasi.
- Malattie cardiache, come fibrillazione atriale, che Francesco gestiva con farmaci.
- Diabete, obesità e fumo, meno rilevanti per il Papa.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che controllare la pressione arteriosa riduce il rischio del 40%. Francesco, nonostante le cure, non sfugge alla combinazione di età e ipertensione.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi di un ictus emorragico richiede esami urgenti:
- TAC cerebrale: identifica l’emorragia in pochi minuti.
- Risonanza magnetica: valuta l’estensione del danno.
- Angiografia: localizza l’aneurisma o la malformazione.
l trattamento si concentra sul controllo dell’emorragia e della pressione intracranica. I medici somministrano farmaci per stabilizzare la pressione arteriosa e prevenire convulsioni. In alcuni casi, la chirurgia rimuove l’ematoma o ripara l’aneurisma con clip o spirali. Tuttavia, l’ictus di Francesco, improvviso e massivo, non lascia tempo per interventi.
Prevenzione dell’ictus
Prevenire un ictus emorragico richiede un approccio proattivo:
- Monitorare regolarmente la pressione arteriosa e trattarla con farmaci o dieta.
- Adottare uno stile di vita sano: ridurre sale, grassi saturi e alcol.
- Eseguire controlli cardiovascolari per identificare aneurismi o aritmie.
- Evitare fumo e gestire il diabete.
Impatto globale dell’ictus
L’ictus è la seconda causa di morte al mondo, con 6,5 milioni di decessi annui, e la principale causa di disabilità a lungo termine. In Italia, ogni anno si registrano 90.000 casi, con un costo sanitario di 4 miliardi di euro. Gli ictus emorragici, pur rappresentando solo il 13% dei casi, causano il 40% dei decessi per la loro gravità. La storia di Francesco evidenzia l’importanza di riconoscere i sintomi precoci, come il mal di testa improvviso, e di agire rapidamente chiamando il 118. La sensibilizzazione, come la campagna FAST (Faccia, Braccio, Suono, Tempo), salva vite.
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