In una giornata afosa soprattutto, quando il sole batte implacabile e l’aria sembra ferma e soffocante, o dopo un intenso sforzo fisico, non c’è sensazione più appagante di un bicchiere d’acqua fredda che scivola lungo la gola. È un istante di puro ristoro, un sollievo immediato che rinfresca il corpo e risveglia i sensi. Ogni sorso sembra placare l’arsura, riportando energia e benessere.
Non bisogna esagerare bevendo acqua troppo fredda
Tuttavia, per quanto piacevole, bere acqua troppo fredda può avere effetti negativi sulla salute.
Il brusco contrasto di temperatura può causare una temporanea costrizione dei vasi sanguigni, rallentando la digestione e, in alcuni casi, provocando mal di gola o mal di testa. Per questo, il segreto sta nell’equilibrio: l’acqua fresca è il miglior alleato contro il caldo, ma senza esagerare con temperature eccessivamente basse.
L’acqua fredda, spesso, può determinare un mal di testa improvviso, noto come “cervello congelato”. Ma perché accade? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
Reazioni fisiologiche inaspettate
Come si legge su Ça m’intéresse che ha dedicato un dettagliato articolo all’argomento, l’acqua fredda, se assunta per via orale, agisce come refrigerante interno e aiuta ad abbassare la temperatura corporea dopo l’attività fisica o quando fa caldo. Questa capacità di raffreddamento provoca sollievo immediato ma può anche causare reazioni fisiologiche inaspettate.
L’acqua fredda, infatti, stimola i recettori del calore presenti nella bocca, nella gola e nello stomaco. Questa stimolazione può causare contrazioni dei vasi sanguigni, un cambiamento temporaneo nella circolazione sanguigna e una sensazione di shock termico in alcune parti del corpo.
Il mal di testa
E così quando si beve rapidamente acqua molto fredda, il contatto con i tessuti sensibili della bocca e del palato provoca un’intensa reazione termica. Questa reazione può attivare i nervi di questa regione, in particolare il nervo trigemino che trasmette i segnali del dolore al cervello.
Il fenomeno, che prende il nome di “ganglioneuralgia sfenopalatina” o più semplicemente “cervello congelato”, si verifica quando i vasi sanguigni del palato si restringono a causa del freddo, per poi dilatarsi rapidamente per compensare. Questo improvviso cambiamento nella circolazione sanguigna viene avvertito come un dolore acuto, spesso localizzato sulla fronte o sulle tempie.
Il freddo e il mal di testa
La sensibilità al freddo nella bocca e nel palato dipende dal modo in cui il cervello interpreta i segnali nervosi. Quando i vasi sanguigni si dilatano a causa di uno shock termico, la pressione locale può provocare una reazione nel sistema nervoso. Spesso si pensa che questo dolore provenga dalla testa, anche se in realtà ha origine nella bocca: si tratta di un fenomeno noto come “dolore riferito”. Il freddo può anche colpire le terminazioni nervose del nervo trigemino, che svolge un ruolo centrale nella percezione del dolore facciale. Questa attivazione eccessiva scatena poi un dolore che sembra un’emicrania, anche se in realtà è causato dalla risposta al freddo.
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Altri pericoli
L’acqua troppo fredda può avere anche altre controindicazioni.
In caso di consumo eccessivo o troppo rapido, lo shock termico influisce sulla digestione. L’acqua fredda rallenta il funzionamento dello stomaco, causando gonfiore o fastidio all’addome. Inoltre, in alcune persone sensibili, il consumo eccessivo di acqua fredda può causare irritazione alla gola o ai denti, soprattutto se soffrono di sensibilità dentale. Bere acqua molto fredda dopo uno sforzo fisico intenso rappresenta inoltre un ulteriore stress per l’organismo, che deve già gestire il riequilibrio della temperatura interna.
Quindi il consiglio, valido un po’ per tutto, è quello di bere acqua fredda non troppo velocemente e con moderazione.
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