Si stima che siano oltre 2.000 le specie di insetti consumate in Asia e in Africa. L’entomofagia, ovvero il consumo di insetti, è una pratica diffusa, ma molto dibattuta tra Occidente e il resto del mondo. Eppure, secondo l’ONU, potrebbe essere una soluzione per nutrire quasi 9 miliardi di persone entro il 2030. In Francia, l’Anses raccomanda di attendere i risultati degli studi prima di immaginare una produzione industriale. Facili da ottenere in grandi quantità e ricchi di proteine, gli insetti potrebbero soprattutto nutrire il bestiame, la cui alimentazione è per l’80% importata da paesi extra UE, soprattutto sotto forma di soia transgenica. Diversi laboratori pubblici europei stanno studiando insieme le larve di mosca a questo scopo.
E120: il colorante a base di insetti già nei nostri alimenti
In attesa di sviluppi futuri, alcuni insetti sono già presenti nei nostri negozi. Il colorante E120, che tinge di rosa tarama e yogurt, è prodotto con la cocciniglia (Dactylopius coccus), un insetto comune nei giardini e soprannominato il pidocchio delle piante. Ma questo non è sempre noto ai consumatori!
Larve di formica: una prelibatezza messicana
Da febbraio ad aprile, è il periodo di raccolta degli escamoles, le larve delle formiche del genere Liometopum ancora avvolte nella loro pupa. Misurano tra 0,5 e 1 centimetro, sono molto ricche di proteine (42%) e avrebbero un sapore di nocciola. Nello stato di Oaxaca, nel sud del Messico, vengono generalmente servite grigliate nei tacos, assumendo la consistenza dei popcorn. Aggiunte a uno stufato, diventano più cremose. Considerato un piatto raffinato, questo alimento era già consumato dagli Aztechi.
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