A oltre cinque anni dall’inizio della pandemia, il virus Sars-CoV-2 continua a evolversi, con una nuova variante, NB.1.8.1, soprannominata Nimbus dagli esperti, che sta guadagnando terreno a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), da metà febbraio 2025 l’attività del virus è in aumento, con un tasso di positività ai test dell’11%, un livello che non si registrava da luglio 2024. In Italia, i casi di Covid-19 mostrano un lieve incremento, con 304 contagi e 18 decessi nella settimana dal 22 al 28 maggio 2025, rispetto ai 298 casi e 5 decessi della settimana precedente.
La situazione globale: un aumento preoccupante
L’Oms ha segnalato un incremento dell’attività di Sars-CoV-2 a partire da metà febbraio 2025, con un tasso di positività ai test che ha raggiunto l’11%, il più alto da quasi un anno. Questo aumento è particolarmente evidente in regioni come il Mediterraneo orientale, il Sud-Est asiatico e il Pacifico occidentale. Secondo il rapporto dell’Oms del 30 maggio 2025, la circolazione globale del virus non segue ancora un chiaro pattern stagionale, rendendo il monitoraggio continuo essenziale per comprendere le dinamiche della pandemia.
I dati indicano che, tra il 14 aprile e l’11 maggio 2025, 91.583 nuovi casi sono stati segnalati da 91 paesi, un aumento rispetto ai 35.599 casi delle quattro settimane precedenti. Inoltre, 75.447 nuove ospedalizzazioni e 223 nuovi ingressi in terapia intensiva sono stati registrati in 34 e 28 paesi, rispettivamente, con un incremento in alcune nazioni europee e del Pacifico occidentale.
L’ascesa della variante Nimbus (NB.1.8.1)
La variante NB.1.8.1, identificata per la prima volta il 22 gennaio 2025, è un discendente della linea XDV.1.5.1, a sua volta derivata da JN.1, appartenente alla famiglia Omicron. Questa variante, classificata come Variante sotto monitoraggio (VUM) dall’Oms, presenta mutazioni aggiuntive nella proteina spike, tra cui T22N, F59S, G184S, A435S, V445H e T478I, che potrebbero aumentarne la trasmissibilità. A metà maggio 2025, NB.1.8.1 rappresentava il 10,7% delle sequenze globali, un aumento significativo rispetto al 2,5% di inizio aprile.
La variante è stata rilevata in 22 paesi, con un incremento particolarmente marcato in regioni come il Pacifico occidentale (dall’8,9% all’11,7%), le Americhe (dall’1,6% al 4,9%) e l’Europa (dall’1% al 6%). In Cina, NB.1.8.1 è diventata la variante dominante, contribuendo a un aumento di visite in pronto soccorso e ospedalizzazioni. Negli Stati Uniti, casi sono stati segnalati in stati come California, New York, Virginia e Washington, principalmente tra viaggiatori internazionali.
Il declino di LP.8.1 e l’evoluzione delle varianti
Fino a marzo 2025, la variante LP.8.1, anch’essa derivata da JN.1, era la più prevalente a livello globale, rappresentando il 34% delle sequenze nella settimana terminata il 4 maggio. Tuttavia, la sua circolazione è in calo da metà aprile, mentre NB.1.8.1 guadagna terreno. In precedenza, la variante XEC dominava, ma il suo impatto è diminuito a favore di LP.8.1 e ora di NB.1.8.1. Questo cambiamento riflette la continua evoluzione di Sars-CoV-2, con nuove varianti che emergono rapidamente e sostituiscono quelle precedenti.
L’Oms sottolinea che né LP.8.1 né NB.1.8.1 sembrano causare malattie più gravi rispetto ad altre varianti circolanti. Tuttavia, le mutazioni di NB.1.8.1, in particolare quelle sulla proteina spike, potrebbero renderla più efficace nel legarsi alle cellule umane, aumentando la sua trasmissibilità. Studi preliminari indicano che la risposta degli anticorpi neutralizzanti a NB.1.8.1 è circa 1,5 volte inferiore rispetto a LP.8.1, suggerendo una possibile capacità di eludere parzialmente l’immunità preesistente.

La situazione in Italia: un lieve aumento dei casi
In Italia, i dati del Ministero della Salute aggiornati al 28 maggio 2025 mostrano un lieve incremento dei casi di Covid-19, con 304 contagi registrati nella settimana dal 22 al 28 maggio, rispetto ai 298 della settimana precedente. Il numero di decessi è passato da 5 a 18, mentre il tasso di positività è salito dall’1,1% all’1,2%, con un aumento dei tamponi effettuati (26.382 contro 26.183). L’incremento dei casi è iniziato a maggio, ma i numeri restano contenuti rispetto alle ondate precedenti.
Al momento, non ci sono conferme ufficiali della presenza di NB.1.8.1 in Italia, anche se un post su X del 20 maggio segnalava la sua rilevazione. Si attende un aggiornamento sui dati di sequenziamento per confermare la circolazione della variante. Nel frattempo, la variante LP.8.1 rimane predominante in Europa, con un aumento segnalato in Italia e in altri paesi del continente.
Sintomi e impatto clinico di NB.1.8.1
I sintomi associati a NB.1.8.1 sono simili a quelli delle altre sottovarianti di Omicron, tra cui mal di gola, febbre, tosse lieve, stanchezza, dolori muscolari e congestione nasale. In alcuni casi, possono verificarsi sintomi gastrointestinali. Non ci sono evidenze che NB.1.8.1 causi malattie più gravi rispetto ad altre varianti, ma la sua maggiore trasmissibilità potrebbe portare a un aumento dei casi, con un impatto indiretto su ospedalizzazioni e decessi, specialmente tra i gruppi vulnerabili.
L’Oms e gli esperti sottolineano che l’immunità derivante da infezioni precedenti o vaccinazioni offre ancora una protezione significativa contro le forme gravi di Covid-19, anche con NB.1.8.1. Tuttavia, la bassa copertura vaccinale tra i gruppi ad alto rischio rimane una preoccupazione, con disparità significative tra regioni e livelli di reddito.
Vaccini: una protezione ancora efficace
L’Oms e il Technical Advisory Group on Covid-19 Vaccine Composition (TAG-CO-VAC) hanno confermato che i vaccini attuali, basati su JN.1 o KP.2, offrono una protezione adeguata contro NB.1.8.1, grazie alla sua appartenenza alla famiglia Omicron. I vaccini monovalenti LP.8.1 sono stati indicati come un’alternativa valida per le campagne vaccinali del 2025-2026.
Tuttavia, l’adozione dei vaccini rimane bassa in molte aree. In Italia e in altri paesi, l’Oms raccomanda di continuare le vaccinazioni, soprattutto per le persone over 65 e quelle con condizioni mediche croniche, senza attendere l’arrivo di vaccini aggiornati. Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration ha annunciato che i vaccini per il 2025-2026 saranno mirati a LP.8.1, che rappresenta oltre il 70% dei casi nel paese.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Con l’aumento della variante NB.1.8.1 in diverse regioni e il lieve incremento dei casi in Italia, gli esperti prevedono che il virus continuerà a circolare a livelli significativi, senza però raggiungere la gravità delle prime ondate. L’assenza di un pattern stagionale chiaro e la continua evoluzione di Sars-CoV-2 richiedono vigilanza. In Italia, il Ministero della Salute sta monitorando la situazione, con particolare attenzione al sequenziamento delle varianti per confermare la presenza di NB.1.8.1.
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