Sabato scoro, 22 marzo 2025, un Boeing 787 della United Airlines, decollato dall’aeroporto di Los Angeles (LAX) alle 14:00 con destinazione Shanghai, ha vissuto un imprevisto che ha trasformato un normale volo transoceanico in una notizia virale.
A bordo, 257 passeggeri e 13 membri dell’equipaggio si preparavano per un viaggio di routine sopra l’Oceano Pacifico, ma dopo appena due ore di volo, l’aereo ha compiuto un’ampia virata, tornando indietro verso gli Stati Uniti. Il motivo? Uno dei due piloti aveva dimenticato il passaporto, un documento essenziale per attraversare i confini internazionali. Il volo UA 198, diretto verso la metropoli cinese, è stato dirottato a San Francisco, atterrando alle 17:00 ora locale, come riportato dal sito di monitoraggio FlightAware.
L’episodio, confermato dalla compagnia aerea alla CNN, ha scatenato reazioni contrastanti: da un lato, la frustrazione dei passeggeri, espressa a gran voce sui social cinesi come Red Note, equivalente locale di Instagram; dall’altro, l’imbarazzo di United Airlines, costretta a gestire un errore tanto banale quanto clamoroso.
La confessione del pilota e la reazione a bordo
Yang Shuhan, una passeggera cinese a bordo del volo, ha raccontato alla CNN un dettaglio che rende la vicenda ancora più surreale. “Abbiamo sentito la voce del pilota attraverso l’interfono, sembrava molto frustrata”, ha dichiarato. Poi, l’annuncio che nessuno si aspettava: “Ho dimenticato il passaporto”. Un’ammissione diretta, quasi disarmante, che ha lasciato i passeggeri tra lo stupore e l’irritazione. Per un professionista dell’aviazione, abituato a checklist rigorose e protocolli ferrei, un errore del genere appare inspiegabile.
Secondo United Airlines, il problema è stato individuato solo dopo il decollo, quando ormai l’aereo si trovava sopra l’Oceano Pacifico. Senza il passaporto del pilota, il volo non avrebbe potuto completare la tratta internazionale: le autorità cinesi, note per i controlli stringenti, avrebbero probabilmente negato l’ingresso. La decisione di tornare indietro, seppur costosa e logistica complessa, è stata inevitabile.
La risposta di United: nuovo equipaggio e risarcimenti
La compagnia aerea non ha perso tempo nel cercare di rimediare. “Il pilota non aveva il passaporto con sé”, ha ammesso United in una dichiarazione ufficiale alla CNN. “Abbiamo organizzato un nuovo equipaggio per portare i nostri clienti a destinazione quella sera stessa”. Dopo l’atterraggio a San Francisco, il Boeing 787 è rimasto a terra per circa quattro ore, il tempo necessario per sostituire il pilota e riprendere il viaggio. Il volo è ripartito alle 21:00, atterrando a Shanghai con un ritardo di sei ore rispetto all’orario previsto.
Per attenuare il disagio, United ha offerto ai passeggeri buoni pasto e un risarcimento, anche se i dettagli sull’entità di quest’ultimo non sono stati resi pubblici. Tuttavia, per molti dei 257 viaggiatori, queste misure non sono bastate a compensare l’inconveniente. “Come si può creare un pasticcio simile sul posto di lavoro?”, si è chiesto un utente su Red Note in un post che ha raccolto oltre 10.000 like, dando voce a un sentimento condiviso da molti.
L’impatto sui social e il caso virale
La notizia si è diffusa rapidamente, soprattutto in Cina. Foto dell’aereo a San Francisco, screenshot degli annunci di ritardo e commenti ironici hanno invaso la piattaforma, trasformando l’incidente in un vero e proprio caso mediatico. “Un pilota senza passaporto? Sembra una barzelletta”, ha scritto un utente, mentre un altro ha aggiunto: “Sei ore di ritardo per un errore che potevo fare anch’io dimenticando le chiavi di casa”.
Il tono delle critiche riflette non solo l’irritazione per il ritardo, ma anche una certa incredulità: come può un professionista di alto livello, responsabile della sicurezza di centinaia di persone, incappare in una svista così elementare? La vicenda ha sollevato domande sulla formazione e sui controlli pre-volo, anche se United non ha fornito ulteriori dettagli sulle circostanze che hanno portato all’errore.
Un errore con conseguenze a catena
L’incidente non ha colpito solo i passeggeri del volo UA 198. Anche il volo di ritorno, UA 199 da Shanghai a Los Angeles, ha subito ripercussioni. L’aereo coinvolto, infatti, era lo stesso Boeing 787 fatto rientrare a San Francisco, e il ritardo ha inevitabilmente influenzato la programmazione della tratta opposta. Per United Airlines, si è trattato di una giornata nera: costi operativi aggiuntivi, logistica complicata e un danno d’immagine difficile da ignorare.
Secondo gli esperti del settore, episodi come questo sono rari ma non impossibili. “I piloti sono umani, e gli errori accadono”, ha spiegato un analista aeronautico intervistato dalla CNN. “Tuttavia, il fatto che il problema sia emerso solo in volo suggerisce una falla nei controlli pre-decollo”.
Iscriviti gratis ai nostri canali per non perdere nessun nostro post!
Telegram: iscriviti qui
WhatsApp: iscriviti qui