Sono 133 i cardinali elettori che entreranno nella Cappella Sistina per eleggere il successore di Papa Francesco. Ma chi sono? Da dove vengono? E quali dinamiche interne potranno influenzare l’elezione del prossimo Pontefice?
Un numero simbolico: servono 89 voti per eleggere il Papa
Lo stabilisce la regola: per diventare Papa occorre raggiungere i due terzi dei voti dei presenti. In questo caso il quorum è fissato a 89 voti. Il conclave non è una semplice elezione: è un momento spirituale, simbolico e carico di responsabilità per la Chiesa.
Chi ha nominato i cardinali elettori? Dominano quelli di Francesco
I numeri parlano chiaro:
- 108 cardinali sono stati creati da Papa Francesco.
- 20 cardinali da Papa Benedetto XVI.
- Solo 5 cardinali risalgono a San Giovanni Paolo II.
Questi dati suggeriscono una forte influenza bergogliana sull’elezione: la maggioranza dei votanti è stata scelta proprio da Papa Francesco, rendendo probabile una continuità di visione con il suo pontificato.
I Paesi più rappresentati: l’Italia guida il gruppo
L’Italia è il Paese con il maggior numero di cardinali elettori: 17. Tra loro spiccano nomi che tornano spesso nelle previsioni dei vaticanisti:
- Matteo Zuppi
- Pierbattista Pizzaballa
- Pietro Parolin

Seguono:
- Stati Uniti con 10 cardinali
- Brasile con 7
Anziani e giovani del collegio cardinalizio
Il più “anziano” per ordine di creazione è il cardinale Vinko Puljić, nominato da San Giovanni Paolo II il 26 novembre 1994. Il più “giovane” è il cardinale Domenico Battaglia, creato da Papa Francesco il 7 dicembre 2024. Questi due estremi simboleggiano la continuità storica e l’apertura al futuro della Chiesa.
“La storia dei conclavi ci ha insegnato che nulla è scontato: le sorprese sono sempre dietro l’angolo.”
John L. Allen Jr., analista vaticano per Crux
Continuità o sorprese? Cosa ci insegna la storia
I conclavi moderni hanno riservato più di una sorpresa:
- Nel 1978, l’elezione inattesa di Karol Wojtyla, primo Papa polacco.
- Nel 2013, Jorge Mario Bergoglio, primo Papa sudamericano e gesuita.
- Solo nel 2005 l’esito fu “atteso”, con Joseph Ratzinger, collaboratore stretto di Giovanni Paolo II.
La storia ci insegna che spesso “chi entra Papa in conclave, ne esce cardinale”, come recita un noto detto vaticano.
I papabili: previsioni e realtà
Anche se fare nomi è prematuro, alcuni cardinali vengono frequentemente indicati come possibili successori. Tuttavia, le dinamiche interne e lo Spirito Santo, secondo la visione cattolica, restano decisivi. L’esito finale può sorprendere anche i più esperti osservatori.
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