C’è una bellezza silenziosa e magnetica nei gatti: nei loro movimenti eleganti, nello sguardo profondo che pare custodire antichi segreti, e in quella loro libertà indomabile che li rende creature affascinanti e misteriose. Tra loro e le “gattare” — quelle donne che con amore discreto si prendono cura dei randagi — nasce un legame speciale, fatto di rispetto, dedizione e piccoli gesti quotidiani. Le gattare non chiedono nulla in cambio, ma ricevono tanto: fusa timide, sguardi riconoscenti, presenze costanti che riempiono di senso i giorni. In questo scambio muto e sincero, si celebra una forma d’amore che parla con il linguaggio della cura. Anche i gatti e le gattare hanno la loro santa protettrice.
La santa da invocare contro le invasioni di roditori
Santa Gertrude di Nivelles è considerata la protettrice dei gatti e delle gattare principalmente per la sua associazione con la lotta contro i topi e i ratti, che nel Medioevo erano vettori della peste e di altre malattie. Sebbene non esistano fonti storicamente affidabili che la colleghino direttamente ai gatti durante la sua vita, nel Medioevo divenne la santa preferita da invocare contro le invasioni di roditori.
Chi era Santa Gertrude di Nivelles
Gertrude, monaca benedettina del VII secolo, fondò un monastero in Belgio dove, secondo la tradizione, teneva numerosi gatti per cacciare i topi, animali considerati pericolosi per la salute e la sicurezza del luogo. I gatti, quindi, erano curati con amore e considerati preziosi “cacciatori” di topi. La sua fama come protettrice contro i roditori si estese anche all’uso di rimedi come l’acqua del pozzo e il pane speciale cotto nel monastero, che si dicevano efficaci per tenere lontani i topi.
Patrona dei gatti
Nel tempo, questa associazione con la protezione contro i topi ha fatto sì che Santa Gertrude venisse anche venerata come patrona dei gatti, animali noti per la loro abilità nel cacciare i roditori.
Di conseguenza, nelle rappresentazioni iconografiche la santa è spesso raffigurata con topi o con gatti intorno a sé, simboli della sua protezione contro queste creature indesiderate.
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La sua festa si celebra il 17 marzo
Inoltre, Santa Gertrude è considerata protettrice non solo dei gatti ma anche delle gattare, cioè delle persone che si prendono cura di questi animali, in quanto lei stessa si prese cura dei gatti nel suo monastero. La sua festa si celebra il 17 marzo, giorno in cui è invocata anche per proteggere i giardinieri e i loro terreni dai topi, rafforzando ulteriormente il legame tra la santa, i gatti e la protezione dagli infestanti.
Patrona anche dei giardinieri
In sintesi, Santa Gertrude è considerata la protettrice dei gatti e delle gattare perché:
– Era una badessa che, nel suo monastero, teneva e curava gatti per cacciare i topi.
– È invocata contro le invasioni di topi e ratti, nemici naturali dei gatti.
– Nel Medioevo divenne la santa preferita per la protezione contro la peste e i roditori.
– La sua iconografia spesso la rappresenta con topi o gatti, simboli della sua intercessione.
– È patrona anche dei giardinieri, che beneficiano della protezione dai roditori, rafforzando il legame con i gatti come animali utili in agricoltura.
Questa tradizione ha portato alla sua attuale reputazione come santa patrona dei gatti e delle persone che li amano e si prendono cura di loro.
La leggenda
Una leggenda racconta che Santa Gertrude, badessa di un monastero, fosse assalita da topi neri, uno dei quali le morse un orecchio. Questo episodio, pur privo di fondamento storico, ha dato origine alla tradizione che la venera come protettrice contro le invasioni di topi e ratti, animali temuti per la peste e le malattie. La sua fama si estese anche come mediatrice di pace tra famiglie nobili in guerra, riuscendo a fermare conflitti locali e portare serenità ai contadini, che la ringraziavano chiamando “filtro di Santa Gertrude” il vino con cui brindavano alla pace siglata davanti a lei.
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