La morte di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, apre una fase di transizione per la Chiesa Cattolica, che si prepara al Conclave per eleggere il nuovo Pontefice e ai funerali, regolati da norme innovative introdotte dallo stesso Francesco. La scelta di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, anziché nella Basilica di San Pietro, e la semplificazione dei riti funebri riflettono la visione di un Papa che ha voluto una Chiesa più umile. Intanto, il Camerlengo e il Collegio dei Cardinali gestiscono la Sede Vacante, mentre Roma si organizza per accogliere milioni di fedeli.
Constatazione del decesso e prime procedure
Il Camerlengo, figura chiave nella gestione della transizione, verifica il decesso del Papa nella cappella privata, alla presenza del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, dei Prelati Chierici e del Segretario e Cancelliere della Camera Apostolica. Compila l’atto autentico di morte, un documento ufficiale che certifica il passaggio. Subito dopo, l’appartamento papale a Casa Santa Marta, residenza di Francesco, viene sigillato per preservarne l’integrità. Il Camerlengo informa il Vicario per l’Urbe, che comunica la notizia al popolo, e l’arciprete della Basilica di San Pietro, avviando così le fasi successive.
Gestione della Sede Vacante
Durante la Sede Vacante, il Camerlengo amministra i beni e i diritti temporali della Santa Sede, con il supporto di tre Cardinali Assistenti. Per questioni di minore importanza, decide autonomamente dopo un’unica consultazione con il Collegio dei Cardinali; per quelle più gravi, richiede il voto del Collegio ogni volta. Questo delicato compito garantisce continuità amministrativa fino all’elezione del nuovo Pontefice, mantenendo la stabilità della Chiesa in un momento di transizione.
Convocazione del Conclave
Il Presidente del Sacro Collegio dei Cardinali annuncia la morte del Papa e convoca il Conclave, che si riunisce entro 20 giorni nella Cappella Sistina in Vaticano. Qui, i cardinali elettori, sotto i 80 anni, scelgono il successore di Francesco. La segretezza del Conclave, regolata dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, assicura un processo libero da influenze esterne. L’elezione del nuovo Papa rappresenta il culmine di questa fase, con il tradizionale annuncio “Habemus Papam” dalla Loggia di San Pietro.
Funerali riformati da Francesco
Papa Francesco ha lasciato un’impronta anche sulle modalità dei suoi funerali, semplificate con la seconda edizione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvata il 29 aprile 2024. “Una seconda edizione si è resa necessaria – ha dichiarato l’arcivescovo Diego Ravelli ai media vaticani – per semplificare e adattare i riti, affinché esprimano meglio la fede della Chiesa in Cristo Risorto”. Tra le novità:
- La constatazione della morte avviene nella cappella, non nella camera del defunto.
- La salma viene deposta subito in un’unica bara di legno con rivestimento di zinco, eliminando le tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere.
- Il corpo del Papa viene esposto nella bara aperta per la venerazione dei fedeli, senza l’uso di un catafalco.
- La sepoltura, per volontà di Francesco, avverrà nella Basilica di Santa Maria Maggiore, rompendo con la tradizione delle Grotte Vaticane.
Il cardinale decano, Giovanni Battista Re, recentemente confermato da Bergoglio, presiederà la messa esequiale, un momento centrale per i fedeli.
Semplificazione dei Novendiali
Anche i Novendiali, le messe di suffragio nei nove giorni successivi al funerale, subiscono una semplificazione. Il nuovo rituale prevede tre formulari di preghiere a scelta, rispetto ai quattro precedenti, per rendere il rito più snello ma altrettanto solenne. Questa revisione si basa sull’editio typica del 1998, approvata da San Giovanni Paolo II e utilizzata per i funerali del 2005 e, con adattamenti, per quelli di Benedetto XVI nel 2023. Le modifiche riflettono la volontà di Francesco di eliminare formalità superflue, concentrandosi sul significato spirituale.
Un’eredità di semplicità
La scelta di Santa Maria Maggiore come luogo di sepoltura e le riforme dei riti funebri incarnano il magistero di Papa Francesco, improntato a umiltà e vicinanza ai fedeli. La Basilica, legata alla devozione mariana di Bergoglio, diventa simbolo di un pontificato che ha cercato di ridurre i simboli di potere. Le nuove norme, applicabili anche ai futuri Pontefici, potrebbero influenzare la tradizione della Chiesa per decenni, segnando un punto di svolta nella storia vaticana.
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