Le gomme da masticare, conosciute anche come chewing gum, sono amate da grandi e piccoli, ma in particolar modo dai bambini. Con il loro gusto dolce e la loro consistenza elastica, rappresentano uno dei passatempi preferiti per chi ama divertirsi con il sapore e la masticazione.
Divertenti e disponibili in tanti gusti
Le prime gomme da masticare risalgono all’antichità: si dice che già gli antichi Greci masticassero una resina naturale per pulire i denti e rinfrescare l’alito. Oggi, i chewing gum si trovano in tantissimi gusti, dai classici come menta e fragola, fino a quelli più particolari come anguria, cola e frutti tropicali.
Esistono anche senza zucchero
Uno degli aspetti più divertenti delle gomme da masticare è la possibilità di fare grandi bolle.
I bambini adorano gonfiarle il più possibile, cercando di non farle scoppiare troppo presto. Inoltre, molte gomme contengono ingredienti che aiutano a mantenere l’alito fresco e l’igiene orale, soprattutto se senza zucchero.
Tuttavia, è sempre importante masticare le gomme con moderazione e ricordarsi di gettarle nel cestino dopo l’uso, per evitare di sporcare le strade e rispettare l’ambiente.
Che le si preferisca alla frutta, alla menta o super colorate, una cosa è certa: le gomme da masticare rendono ogni momento più divertente e gustoso. Ma siamo sicuri che non facciano male alla salute?
La loro composizione suscita interrogativi
Come si legge su Ça m’intéresse, masticare un chewing gum sembra innocuo ma non lo è, perché il suo ingrediente base, spesso associato a dolciumi comuni, in realtà proviene dall’industria petrolchimica. Quanto detto solleva problemi ambientali e di salute pubblica.
Da cosa proviene il materiale elastico delle gomme da masticare che non si scioglie in bocca? Recenti studi scientifici hanno fatto chiarezza.
Derivati del petrolio
Sembrerebbe che la maggior parte delle gomme da masticare moderne contenga derivati del petrolio. In origine, la base del chewing gum era naturale, estratta dal chicle, una linfa d’albero raccolta principalmente in Messico. Tuttavia, a partire dagli anni ’50, l’industria ha optato per alternative sintetiche, meno costose e più facili da produrre in serie. Queste basi sono spesso composte da polimeri come il poliisobutilene. Quest’ultimo viene utilizzato anche nella fabbricazione di pneumatici e di materiali isolanti. La presenza di petrolio nel chewing gum spiega perché questo non si scioglie in bocca. E possono volerci diversi anni prima che si degradi in natura. Anche se l’idea di masticare un derivato di pneumatico può essere sorprendente, questa composizione è severamente regolamentata per garantirne l’assenza di tossicità. Tuttavia, la natura plastica delle gomme da masticare continua a rappresentare un problema, sia per l’ambiente che per la percezione dei consumatori.
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Occorre masticare con moderazione
Masticare il chewing gum non è pericoloso per la salute soltanto in caso di uso moderato.
Infatti, masticare eccessivamente chewing gum, può causare disturbi digestivi (gonfiore, gas addominale) a causa della presenza di dolcificanti come il sorbitolo.
Per quanto riguarda i denti poi, è bene ricordare che le gomme da masticare zuccherate favoriscono le carie, mentre quelle senza zucchero possono aiutare a pulire i denti dopo i pasti. L’impatto ambientale, però, è preoccupante. Realizzate con polimeri non biodegradabili, le gomme da masticare inquinano gli spazi pubblici e impiegano anni per degradarsi.
Sono fonte di inquinamento
Da ciò deriva il fatto che i chewing gum sono altamente inquinanti per l’ambiente.
In media, ci vogliono cinque anni perché un pezzo di gomma da masticare si decomponga naturalmente. Questa lentezza è dovuta alla sua base plastica derivata dal petrolio, che resiste alla degradazione biologica. A Toronto, solo per fare un esempio, sono stati contati 719 milioni di pezzi di gomma da masticare frantumati, pari a circa 2.000 tonnellate di residui inquinanti.
Pulire strade e marciapiedi dalle gomme da masticare non è semplice: spesso servono macchine a vapore ad alta pressione, acqua calda e tanto tempo.
Il problema ambientale è aggravato dal fatto che questi rifiuti non sono compostabili né facilmente riciclabili.
Le alternative ecologiche alle gomme da masticare
La risposta dell’industria non si è fatta attendere e stanno venendo fuori alternative più rispettose, anche se con dei limiti, dell’ambiente.
La Chicza, ad esempio, è una gomma da masticare biodegradabile ricavata dal chicle, la linfa di un albero centroamericano. Questo prodotto 100% naturale si decompone in poche settimane e non lascia traccia in natura. Tuttavia, la produzione di chicle su larga scala potrebbe minacciare le risorse forestali se non gestita in modo sostenibile.
Un’altra iniziativa, lodevole, è quella di Gumdrop Ltd, una startup britannica guidata dalla designer Anna Bullus. Questa azienda si propone di riciclare i chewing gum usati. Raccolti in appositi cassonetti, questi rifiuti vengono trasformati in vari oggetti: portachiavi, tazze, scarpe da ginnastica.
Adottare buone abitudini
Anche l’utilizzo di una semplice gomma da masticare implica che si mastichi con consapevolezza per limitare l’inquinamento. Bastano azioni semplici.
Innanzitutto è fondamentale non gettare le gomme da masticare a terra ma utilizzare i tradizionali cestini per la spazzatura o appositi raccoglitori, come quelli di Gumdrop, per limitare l’inquinamento urbano.
Poi, è possibile scegliere gomme da masticare biodegradabili come Chicza.
E infine, occorre ricordarsi che l’ambiente in cui viviamo, e anche le strade delle nostre città, sono casa nostra.
Un sondaggio condotto tra gli studenti delle scuole medie ha dimostrato che il 50% di loro non è a conoscenza della composizione petrolchimica delle gomme da masticare.
Informare i consumatori potrebbe incoraggiarli a cambiare le loro abitudini scorrette.
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