Il Festival delle Streghe di Benevento, noto anche come “Janara – Le streghe di Benevento”, è stato recentemente al centro di una controversia. L’evento, organizzato dal 21 al 23 marzo 2025, ha suscitato le critiche dell’ Associazione Internazionale degli Esorcisti (AIE) , fondata da don Gabriele Amorth e padre René Chenesseau.
Le critiche degli esorcisti
L’AIE ha condannato il festival, sostenendo che promuove la stregoneria e il mondo delle tenebre, considerandolo contrario al cristianesimo e dannoso per la libertà e la dignità umana. Gli esorcisti ritengono che tali iniziative siano pericolose, soprattutto quando coinvolgono bambini e adolescenti, e che favoriscono atteggiamenti devianti.
La replica del sindaco di Benevento
Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha replicato alle critiche sostenendo che il festival è un’opportunità di riflessione culturale e non un attacco alla fede. Ha evidenziato che l’evento include anche un convegno con studiosi e accademici per discutere il tema in un contesto storico e culturale, evitando interpretazioni distorte.
Le janare
Il festival si basa sulla leggenda delle “janare”, streghe che si radunavano sulle rive del fiume Sabato. Benevento è stata anche sede di un tempio dedicato alla Dea Iside, considerata la maga degli dei, durante l’epoca romana. L’evento, che ha richiamato migliaia di persone, include spettacoli e gastronomia locale.
Carattere culturale e folkloristico dell’evento
Il festival ha visto la partecipazione di sindaci di altre “città delle streghe”, come Rifreddo, Triora, Castel del Monte, Uggiano e persino Salem negli Stati Uniti. Questo ha ulteriormente enfatizzato il carattere culturale e folkloristico dell’evento.
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La leggenda e gli elementi storici
Benevento è conosciuta come la “città delle streghe” a causa di una leggenda che risale ad epoche antiche e si è radicata nel folklore locale. Questa fama è legata principalmente a due elementi storici e culturali.
Il noce magico: secondo la leggenda, le streghe si riunivano intorno a un grande noce sulle rive del fiume Sabato per compiere sortilegi e incantesimi. Questo albero è menzionato nel libro “De nuce maga beneventana” di Pietro Piperno, che probabilmente fu influenzato dai riti pagani dei Longobardi.
Influenze pagane e cristiane: la leggenda si è diffusa durante la dominazione longobarda (VI secolo in poi), quando, nonostante la conversione al cristianesimo, persistevano credenze pagane legate a divinità come Diana, Iside ed Ecate. Queste pratiche pagane sono state interpretate come stregonerie, contribuendo alla fama di Benevento come luogo di ritrovo per le streghe.
Predicazioni e processi inquisitori: figure come Bernardino da Siena hanno contribuito a diffondere la credenza nelle streghe, associando Benevento a luoghi di riunioni notturne di streghe. Queste idee sono state rafforzate da processi inquisitori che hanno ulteriormente radicato la leggenda nella cultura popolare.
Culto di Iside: Benevento era anche un importante centro di culto per la Dea Iside, considerata la “maga degli dèi”, il che ha ulteriormente contribuito alla sua associazione con la magia e le streghe .
Tutti questi elementi hanno reso Benevento un luogo affascinante e misterioso, noto in tutto il mondo come la “città delle streghe”.