Oggi, Election Day negli Stati Uniti, i cittadini sono chiamati a eleggere il 47° presidente del Paese, che entrerà in carica a gennaio 2025 per un mandato di quattro anni. Gli elettori si troveranno di fronte a una scelta tra l’attuale vicepresidente democratica Kamala Harris e l’ex presidente repubblicano Donald Trump. Oltre alla presidenza, si voterà per il rinnovo della Camera dei rappresentanti (435 seggi), di un terzo del Senato (34 membri), di 11 governatori e per le elezioni nei territori di Samoa e Puerto Rico.
Sistema elettorale indiretto e grandi elettori
Negli Stati Uniti, il sistema di elezione presidenziale è indiretto: i cittadini votano per i grandi elettori, che successivamente si esprimono per il candidato presidenziale. Ogni Stato ha un numero di grandi elettori proporzionale alla sua popolazione, per un totale di 538 elettori. Per vincere, un candidato deve ottenere almeno 270 voti. La maggior parte degli Stati segue la regola del “winner-take-all”, assegnando tutti i voti al candidato più votato, con l’eccezione di Nebraska e Maine, che adottano un sistema misto.
Il peso del voto popolare
Il voto popolare negli Stati Uniti non determina direttamente il vincitore, il che può portare a situazioni in cui il candidato con più voti a livello nazionale non viene eletto presidente. Esempi recenti sono le elezioni del 2000, con George W. Bush che vinse contro Al Gore, e del 2016, quando Donald Trump sconfisse Hillary Clinton nonostante avesse ricevuto meno voti complessivi.
Perché si vota il martedì?
L’Election Day è fissato per legge al martedì dopo il primo lunedì di novembre. Questa scelta, risalente al 1845, ha radici nelle tradizioni agricole: novembre era meno impegnativo per i contadini, e votare di martedì permetteva di evitare sovrapposizioni con il giorno di culto (domenica) e il mercato (mercoledì).
Opzioni di voto: in presenza, anticipato e postale
Oltre al voto in presenza all’Election Day, i cittadini possono esprimere la propria preferenza in anticipo o per posta. Tutti gli Stati, a eccezione del North Dakota, richiedono la registrazione degli elettori, e metodi e scadenze variano da Stato a Stato. La possibilità di votare anticipatamente o per posta è pensata per facilitare la partecipazione ed evitare sovraccarichi ai seggi. Alcuni Stati accettano schede arrivate dopo l’Election Day, purché siano state spedite entro il 5 novembre, il che può comportare ritardi nel conteggio.
Quando arriveranno i risultati
I primi risultati potrebbero arrivare già nella notte del 5 novembre, ma potrebbero volerci giorni o settimane per un conteggio completo, specie negli Stati che accettano voti postali tardivi. Gli Stati hanno fino all’11 dicembre per risolvere eventuali controversie, in vista della riunione del Collegio elettorale il 17 dicembre. Il conteggio ufficiale dei voti si terrà il 6 gennaio 2025 durante una sessione congiunta del Congresso, e il presidente del Senato annuncerà il vincitore. L’Inauguration Day, giorno in cui il nuovo presidente entrerà ufficialmente in carica, è fissato per il 20 gennaio 2025.
Gli stati in bilico
Alcuni Stati sono tradizionalmente roccaforti di uno dei due partiti, ma gli swing states — Stati in bilico tra Democratici e Repubblicani — giocano spesso un ruolo decisivo nelle elezioni presidenziali. Nel 2024, gli Stati in bilico includono Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, Georgia, Arizona, Nevada e North Carolina, tutti Stati che potrebbero determinare l’esito finale della competizione.
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