Totò Schillaci, l’indimenticabile protagonista delle notti magiche di Italia ’90, è scomparso all’età di 59 anni, lasciando un segno indelebile nella storia del calcio italiano. Noto per i suoi gol leggendari e per quegli occhi increduli, Schillaci è stato il simbolo di un sogno collettivo, nato nelle strade difficili di Palermo e portato ai massimi livelli del calcio mondiale.
L’ascesa da Palermo alla Juventus
Nato nel quartiere Zen di Palermo, Schillaci ha iniziato la sua carriera con il Messina prima di trasferirsi alla Juventus nel 1989 per la cifra record di 6 miliardi di lire. Il suo talento esplosivo lo portò subito alla ribalta: nella sua prima stagione in bianconero segnò 15 gol in 30 partite, guadagnandosi il soprannome di Totò-gol. Contribuì alla vittoria della Coppa Italia e della Coppa UEFA, diventando rapidamente una delle stelle del calcio italiano.
Il mondiale del 1990 e il Pallone d’Oro
La vera svolta arrivò con il Mondiale del 1990. Schillaci, convocato dal ct Azeglio Vicini, divenne il capocannoniere del torneo con 6 reti, portando l’Italia a un passo dalla finale. Quell’estate magica lo consacrò come eroe nazionale e gli valse il secondo posto nella corsa al Pallone d’Oro, dietro a Lothar Matthäus.
L’inevitabile declino
Nonostante il suo successo in Nazionale, la carriera di Schillaci subì un calo nelle stagioni successive. Alla Juventus, la convivenza con Roberto Baggio fu difficile. Nel 1992, Schillaci passò all’Inter, ma il suo periodo in nerazzurro non fu altrettanto brillante, con soli 11 gol in 30 partite.
La sfida giapponese e la J-League
Determinato a ritrovare se stesso, Schillaci accettò l’invito a giocare nel campionato giapponese della J-League con i Jubilo Iwata, diventando il primo calciatore italiano a trasferirsi in Giappone. Lì, trovò nuova linfa, segnando 56 gol in 78 partite e vincendo il campionato nel 1997, prima che un infortunio lo costringesse al ritiro definitivo dal calcio nel 1999.
L’impegno nel sociale e la politica
Dopo il ritiro, Schillaci non si allontanò dal mondo del calcio. Fondò un centro sportivo per ragazzi, cercando di sottrarli alla delinquenza, e creò la prima squadra di migranti, l’Asante, che militò in Terza Categoria. Si impegnò anche in politica, venendo eletto consigliere comunale a Palermo con Forza Italia.
Ritorno sulla scena mediatica
Con il passare degli anni, Schillaci divenne un volto noto anche in televisione. Partecipò a programmi come l’Isola dei Famosi e Pechino Express, apparendo anche in fiction come Squadra antimafia – Palermo oggi. Sempre con il sorriso, fino alla fine, nonostante la malattia che lo aveva colpito negli ultimi anni.