Walter Brugiolo, noto come il bambino prodigio dello Zecchino d’Oro, è venuto a mancare all’età di 63 anni dopo una lunga battaglia contro la malattia. La sua celebre interpretazione di “Popoff” nel 1967 lo ha reso un simbolo della musica per l’infanzia in Italia. La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di affetto e nostalgia tra i fan e i compagni di avventura musicale.
Un’infanzia sotto i riflettori
Nato il 6 giugno 1961 a San Venanzio di Galliera, Walter ha vissuto un’infanzia da star, diventando famoso grazie alla sua partecipazione allo Zecchino d’Oro. La canzone “Popoff” raccontava le disavventure di un cosacco goffo e ha catturato il cuore del pubblico con la sua melodia orecchiabile e il testo ironico. La sua performance, seguita da milioni di telespettatori, ha segnato l’inizio di una carriera che lo ha visto protagonista in vari caroselli e film musicali.
Un percorso artistico variegato
Dopo il successo iniziale, Brugiolo ha collaborato con artisti del calibro di Al Bano e Gianni Morandi, apparendo in numerosi film musicali degli anni ’60 e ’70. Ha anche partecipato a eventi commemorativi, come nel 2008 quando è tornato allo Zecchino d’Oro per festeggiare il cinquantesimo anniversario della manifestazione, cantando insieme a Massimo Bartolucci.
Un impegno oltre la musica
Walter non si è limitato al mondo dello spettacolo; ha anche intrapreso una carriera nel settore educativo. Dal 2011, ha diretto una scuola elementare privata a Galliera, intitolata a Mariele Ventre, la fondatrice del Piccolo Coro dell’Antoniano. Questo impegno riflette la sua dedizione all’educazione e alla crescita dei giovani talenti.
Ritorno alla musica con i “Vecchioni di Mariele”
Negli ultimi anni della sua vita, Brugiolo ha riscoperto la sua passione per la musica con i “Vecchioni di Mariele”, un coro composto da ex bambini dello Zecchino d’Oro. Insieme, hanno continuato a portare avanti l’amore per la musica, mantenendo viva la tradizione che lo aveva reso famoso.
Un’eredità indelebile
La figura di Walter Brugiolo rimarrà impressa nella memoria collettiva italiana. La sua storia è quella di un bambino che, pur avendo raggiunto la fama, è rimasto umile e legato alle sue radici. La canzone “Popoff” continuerà a risuonare nelle menti di coloro che sono cresciuti ascoltando le sue melodie, rendendolo un vero e proprio evergreen della musica italiana.